Al nome di Dio, amen. Dì 30 dicenbre 1399. A questi dì chon quele di Francesco di Maxo vi mandai l'utima e vi disi il bisongno, arete aute. E risposta vostra non ò poi e ora pocho a dire. Fu' avisato d'Andrea costì venuto a la buonora: dite ch'è per fare Francesco. Disivi chome qui fu Filipo d'Agoxtino, a lui diè f. 6 a vostro conto lb. 9 s. 12. E lasciomi dovesi prendere da lib. 60 di roxa e a voi la mandasi in queste feste e prima non s'è potuto per non eserci per chi. E poi questo dì vi mando per Barile da Isola vetturale un barile in ch'è detta roxa ch'è netta lib. 75. Quando avete, li date s. 3 1/2 per rubo e pagate per rubo 3 lib. - a suo pasagio. Per altra n'arete cosa verà, da lb. 5 tutto. Ricordovi mandiate 200 o 'n 300 ferri d'accaio fini quanto far si più per viera, corti e ben fatti, non manchi e 'l chosto dite. E trattovi, pagate come detto vi s'è e ponete a conto di Vingnone. Arete detto sopr'a' cotoni che vi s'atende che nne sperate, rispondete se fatto non è. Gunsono le 5 ghalee da Baruti a Vinegia, lor porto in questa. Pregi di fustani e altre chose v'ò detto in altra, a l'usato ragonate salvo San Mattei lb. 13 1/2 in 14 a danari boni. Rimaxo chanbi 28 1/2, Pixa 32, Vinegia 38 pegio. Gli utimi vi trasi fu in Francesco de' Bardi 150 fiorini, pagate. Né più a dire per questa. Cristo vi guardi per Tomaxo di ser Iohani in Milano. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.