Al nome di Dio, amen. Dì primo settenbre 1401. Per Antonio di ser Bartolomeo vi mandai l'utima, arete aute. Né vostre poi, brieve per questa fia. Atexo fare alchuna chosa come vi disi per Francescho e poi atendo sue lettere e questo dì m'à scritto mandalimi per Genova sì che per questo no, bisogna stare. Fornito alchuna mercie, per lo primo metterà a chamino anzi parta, 4 balle e conto ne porterò mecho e quelo resterà lascierò fare a Govani per modo basterà. Anchora non ò tratto niente a Gienova, faròlo anzi parta. Govani è tornato da Gineva e facevo conto partire dì 4 e con buona conpagnia, pure vorà soprastare infino dì 7 e pure per Savoia è meglio atendere questa buona conpangnia ch'ire solo per più chagone se non fosse se non per la moria ch'è per tutto che pensiero mi fa. Le spezie, cervelato e formagio per Marchetto è in questa balla e buono. Né più per questa. Cristo vi guardi. Tutto a uxo. Tomaxo vostro in Milano. A dì 2 ò poi venduto i ronzino perch'era tristo, torrò quelo di Govani insino a Ginevra e di là menarò quelo d'Antonio se fia guarito, se nno ne comperò uno. Dicimi Govani ne li compero uno bello se 'l veda sia per l'amicho tuo. Francescho di Marcho e conpagni, in Vingnone.