Al nome di Dio. A dì 10 di magio 1407. A dì 7 per da Genova vi scrisi, arette auto, e prima alsì chom'io fu' qui vi scrisi un'altra e ieri ebi una vostra de 23 d'aprile, rispondo. Egli è ben vero a me serebe verghogna eserre statto qui e no v'avere scritto ma, chome arette visto, chom'io fu' partitto da Vignone qui fu novità asai e per tutto il paese per modo io stentai a condurmi qui e con gran pericolo venni, or sono qui salvo con quello poco portai, grazia n'abi Dio. Detto v'ò chome fu' qui providi a fornire quello perché son venutto e gà ò tutte le merce preste. Ora provegho a l'arme, che la gente d'arme è ita a por canpo a uno chastello presso di qui a 12 milia, e provedrò avere chose buone e buon merchato e di fare sì ch'io non abi biasimo e Dio provedrà poi a resto. Egli è vero quando mi parti' da Vignone le chose di qui eron in buona pace e Tieri e Tomaso mi disoro ch'io fornise il chiesto mi dierono e ch'io metese tutto a punto e che, s'io non potese mandare, ch'io lascase a Govanni che mandase egli quando si potese e chosì farò. E mi dise Tomaso vorebe de' fustani per voi e loro. Ora, perch'io ò visto da non potere mandare, non ò conprato niente né conpro se le chose non s'adrizano e sopra ciò n'ò detto a Vignone asa' volte. È vero ch'i' ò conperato per loro tre balle tra fustani di tronba e bandiere achordelatte e costa qui di primo costo la peza pichola de' fustani lb. 4 e le bandiere lb. 8 s. 9 peza dopia chome a Vignone s'achostuma. E più ò conperatte 2 balle di bochacini di Chremona tinti e bianchi a lb. 8 peza dopia. Queste 5 balle ò preste: chome chamino ci serrà ne mandrò parte, che Dio salva le mandi. E più altra roba da le merce in fuori non conpero o le chose sarebono inn altra disposizione. E ragonatte e fustani stanno e migliori a lb. 4 s. 5, i comunali da lb. 4 e, se chamino s'apre, monteranno di pregio ogni chosa. Sopra filo sbavatto v'ò detto a bastanza e sì a Genova a' Gacomini. Ragonate e non s'arebe a mancho di lb. 6 s. 12 e non se ne trovarebe 40 pesi e non se ne fa sì che non è da far conto. Al pregio non è da 'npacarsi e poi, chome v'ò detto, e non c'è donde se ne possa trare per niuna parte o sarebe per corieri per Genova e costarebe tropo il porto chome per l'altra v'ò detto. Chome vi dicho i' ò provisto a fornire quello si può de le chose chieste per la bottegha e fo conto, per tutto questo o fino a 8 dì de l'altro, arò tutto presto e se modo ci fia da mandare, che pure si chrede di sì, bene, se nno lasciarò a Govanni che mandi quando si potrà pocho per volta e io vedrò modo d'andarne a Vignone per u modo o altro e none starò qui a perdere tenpo: diròvi che seguirò di continovo. E da voi e sì da Vignone atendo se arò a fare altro avanti ch'io parta. Quanto a me, pare mil anni ch'io sia là e che la roba vi sia, a salvamento Dio la mandi che ben mi sarebe charo. Se le chose di qui fosono inn altro statto non sono, vi dire' pregi di più chose ma e non è ora tenpo da 'npacarsi di nulla, or Dio ci metta buona pace. Per ora no vegio avervi altro a dire. Cristo vi guardi. Chanbi per Genova 19, Vinegia 26, schudi 53 soldi, ducati 49. Donato d'Arezo in Melano. Francescho di Marcho e conpagni, in Firenze.