Al nome di Dio. A dì 11 di marzo 1395. Per lo pasato t'ò scritte e fatto iscrivere molte lettere e de niuna ò auta risposta e per certo, Francescho, io non so tanto pensare ch'io sapia vedere perché tu fai questo. Sola una chagione ci vegio e questa è quella che tue t'avisi tenermi pengnorato e che lla chosa si stia chosì. Di che ti dicho non fai buona ragione e non fai quello dei in però non ài bisongno del mio e, avendone bisongno, no llo drovesti fare in però che no si vole fare ad altri quello che l'uomo no vole ricevere. Questo disse Idio di sua boccha: «Non fare ad altri quello che voi ricevere e sarai salvo». Francescho, io ti pregho che tue non faca a me chome fanno i fanculli quando vanno a bere alla fonte che alchune volta, quando v'ànno bevoto, vi gettano dentro de' sassi e poi vi pisciano dentro. Tue non ài buono chonsilglio: io non feci mai né a tuo padre né a tte né a niuno de' tuoi altro che prò ed onore e cho mecho avete fatto molto bene e noe male. E se Idio t'àe messo in istato dello avere di questo mondo e delle altre graze asai, non ti volere ischonosciere da lLui in però ch'io ti richordo che cò che noi ne portiamo di questo mondo è solo il male o 'l bene che noi faccamo e sai quanto questa nostra vita ci basta, non vole averti a pentire di chosa facci a me né ad altri in però che llo pùe delle volte il pentere da sézo vale pocho e chi fa quello non dèe gl'interviene quello non si pensa. Io non so vedere chome l'animo ti puote patire esendo io uno saracino che tue mi tengha il mio a questo modo e no volere chontare mecho e fare a me quello voresti ricevere: tu mi fai tenere chostì uno giovane, solo si puote dire per fatti tuoi, e sai quanto tenpo è restato. Chome ti puote patire l'animo di farmi questa ingiuria e questo tortto chontro a ongni dovere? Io mi tenni una volta uno de' grandi amici che tuo padre avesse e da te no volli mai male poi la fortuna per gli nostri pecchati chonsentì che per no nulla tra noi achoresse alchuna crucco che veramente non è altro che llo pechato io no lli rimettessi in tuo padre questi fatti ed arelgli in me e questo si puote vedere per iscritta di nostra mano: tu l'ài ed io l'òe. Io ti volglo preghare che tanta amicizia e tanta fratellanza tue no lla volgli partire a questo modo: s'io fosse tuo nemicho mortale nella ragione non ti drovesti portare a questo modo mecho né chon altri ma fare ragione l'uno all'altro e poi, avendo a fare altro insieme l'uno cho ll'altro, farllo. Or questo non è né sarà mai tra tte e mme in però, per chosa che tue mi faca, no lleverò mai l'amore ch'io ebi a tuo padre né a tutti voi. Non mostra abi letto uno libro che òe letto io d'uno grande filosofo che parlla di questa amistà tanto altamente asengnandone molte belle e buone ragioni chon dire non è niuna diferenza sie grandi, salvo tre, che vengha in tra due amici che non si deba rimetere, salvo tre: tradimenti, furti e avolterio. Or questo non fue mai tra noi né altra chosa e 'l perché noi dobiamo istare a questo modo che se vedessi il danno che nne segue e da tte e da me, veramente non ti gitteresti la chosa di drieto a questo modo anzi faresti tutto il chontradio. Noi siamo in sì da richonosciere in verso Idio i nostri pechati: piacati non volere istare mecho pùe a questo modo, fae il dovere in verso di me e io lo volglo fare verso di te poi, se lla mia mistà non ti piace, lasciala istare, da me non arai mai altro che bene e sia che si volgla. Atenderò tua risposta poi prenderò quello partito che Idio mi presterà la grazia: io none intendo di stare pùe a questo modo, non fa né per me né per te. Idio di guardi senpre. Francescho di Marcho da Prato in Firenze Chopia d'una di mano di Francescho e io, chopiatore, non ò tenpo di poterlla richopiare che, rischontrando l'una cho ll'altra, truovo avere erato alchuno chapitolo che dove Francescho dice «Io ti prego che tanta amicizia e fratelanza ch'è istata tra noi ti piaca non partilla a questo modo che, esendo tuo nemicho mortale, nel fare ragione l'uno a l'altro, in questo non si vole fare tortto l'uno a l'altro ma fare il dovere l'uno a l'altro poi, se altro abiamo a fare insieme, farllo. Or questo non fue né puote essere tra noi in però, per chosa che mmi faci, no leverò mai l'amore ch'i' òe portato a tuo padre né a tutti voi», manchaci alchuna chosa e però agungho questa. Chopia d'una mandata a Melano a Franciescho di Basciano.