Francesco. Son stato con Gherardo Bartolini e con Agnolo da' Cori più volte, per fare il piacer vostro, ma contra la mente mia; e ogni volta vi cresce ragione contro. E Agnolo dice che, ogni cosa considerato, gli pare gli si venga a Bartolomeo e 'l compagno fiorini 60: ma a torgliene 5, sono 55. E quello che a questi dì m'avea detto di fiorini 50, dice avere errato, e che non avea bene fatta la ragione, e che se ne grava la sua coscienza. Egli ha detto a Bartolomeo, contra mio volere, tutto nostro ragionamento; e Bartolomeo salta e arrabbia del non esser contento a fiorini 50, come io volea giudicare: che se Agnolo non ci fosse intervenuto, arei così giudicato, o contenti o non contenti che fosson le parti. Agnolo vi vuole pure scrivere: e voi sapete che voi mi deste licenza di ciò che io vedesse che dovesson avere, quando avesse fatto a vostro modo: bench'io nulla voglio prendere ancora. Bartolomeo, s'io no la capito, vuole tornare al piato. Forse non finirà com'egli si dà a 'ntendere; e io ne sarò cagione. Ma tutto v'ho detto perché veggiate ch'io amava e amo l'onor vostro, e 'l vostro utile; non come tali che lusingano innanzi, e dannovi a 'ntendere quello che non è. Io m'ingegnerò capitarla, se a voi piace, per qualche modo; e altra volta conoscerete meglio ch'io fo bene. Ser LAPO, in fretta. xx dì marzo.