Piacemi serviate cotestoro di fiorini 60, e d'ogn'altra cosa potete; perchè non potete esser perdente; e hollo caro. La lettera mostrai a Baldo; e per lo caldo, e per faccende, conviene che 'l Palco stia ora voto di noi: e piacquemi che 'l mordesse del brancaccione. Dice che 'l contradio è atto a fare, se ne sarà richiesto, per amor di Niccolao Martini e vostro. Penso bene siate di schiatta di botolo in su uno picciol furore; el qual passato, ritornate in natura d'uomo pacifico; e avete consolazione che 'l compagno prenda a suo piacere suo diporto, ove bisogno non stringa. E io ho apparato il modo con voi, a volersi ispiccare sanza turbamento: ed è meglio dare il colpo a un tratto, e levalla, che con tanto affanno prender congio. Con Stoldo sono stato, e fermato come scriva della mula: e prima era stato con Guido, e saputa da lui ogni novella pisana e da torno, e rapportato a Stoldo, che va a Pisa, come Stoldo m'avea richesto. Volesse Iddio elle fossono piu pacifiche per lo paese nostro. Del fatto de' notai, lasciate questo pensiero a me: non che ser uncino vi scortichi, ma e' non arà la metà del debito; però ch'io sono atto a servillo e ristorallo: e simile vi dico degli altri due; e voi il vedrete. A Francesco Federighi parlai stamane: e sopra la sua fede m'ha promesso, tra oggi e domane, acconciare que' danari: e io sarò presente. E' m'ha richiesto d'alcuno servigio: hogli detto ispacci prima me. Darò ordine a istendere le scritture a que' notai, e farle compiere. E voi anzi al settembre ordinate di venire a star qua quindici dì, o più; per potere ritornare costà alla vendemmia: e faremo più cose; e ordinarete la stanza per l'avvenire con Guido. A Dio v'accomando. LAPUS MAZZEI vester. VIII di luglio.