Il Datini sulla stessa carta riscrisse: Istamane mando masserizie a Firenze; letto, lettiere e botti. Fate copiare questa a Cristofano, e datela o fate dare ad Andrea. In questa ora monto a cavallo, e vonne a Gonfienti per fare logorare uno poco di calcina di Niccolò di Piero, che si guastava: e mona Gaia si dispera che non si fa il lavorio principiato già fa uno mese. È di bisogno fare così, perchè a Niccolò ritoccò iersera la febbre per fatica durò ieri. Io e la mia famiglia maschi conviene che gli aiuti: oggi sono delle altre miei venture! Non so se alle massarizie che oggi mando, sarà dato 'mpaccio: honne avvisat'i miei. Vedete coll'Uficio s'io debbo pagare, o no: pure non mi facciano torto, d'altro poco mi contento. Domenica vi verrò a vedere, s'io potrò. Cominciata per Fatonno, e finita per me in sùe il ginocchio. Se no la sapete leggere, fatela leggere a Cristofano o a Stoldo. Iddio vi guardi. - FRANCESCO DI MARCO in Prato, a cavallo.