Lo star voi giudice lungo spazio, che ne infreddaste, secondo mi scrivete, penso fu pe' fatti di Lodovico, cioè che vi presti tanti danari, ec.. Non mi ricorda dirvelo a Firenze: non mi piace n'abbiate a far piato per vostro onore. Credete a me; cosa sta bene a un altro, che non è onesto a voi. Così vi dissi de' fiorini 500 di che vi fe villania quello speziale. A ser Paolo mostrai la risposta vostra della promessa, e piacquegli. E simile feci a monna Niccolosa, perchè dava speranza della tornata di Guido. Se l'amico piacevole e crudele vi dice nulla, ove gli mostriate la mia lettera, non vi gravi rispondermene. Udirete quello parrà a Guido di quel che m'ha fatto, cioè di mandare insino al maggiore l'odio contra me. Ma e' si rivolgerà questa saetta contra lui, al pensier mio. Non credea Guido che, per suo riguardo, avesse detto male d'uno fante di Guido, contra ragione, non che di me: e per lui non manca il cacciarmi di Firenze, nimico di Dio ch'egli è! E Iddio priego che lo allumini; sì che questa legge egli usi nel suo onore. Non vi incresca mandare questa a Nanni di Francesco, che è legata con la vostra. - LAPO, primo di luglio.