Tornato iersera tardi a casa, vi trovai vostra lettera, e leggendola da me, me la convenne rileggere al giudice di casa, tanto mi vide masticalla e ridere. E di presente la portai in casa Nofri, che cenavamo con lui di brigata, Sandro, Bartolo garzonaccio, e altri; ove si rise troppo di quello fiero proemio faceste contr'al peccato mio, della pompa, della setta, dell'andare a costa, delle vanitadi del mondo; gloriando voi dell'umiltade, dell'amor di Dio: conchiudendo poi queste cose a mezzo staio di fave e a pianelle e (che piu ci piacque) a una soma di brascia. Ridemmo dell'arringarie di messer Niccolò Torelli; del Fannonolo, e del trovarvi così di chiaro a piè di Dio con Lazzaro povero; e vedere noi altri del mondaccio, tra Saracini o neri Etiopi, cioè diavoli: e avemmone consolazione. Solo fu ripresa quella parola, cioè Lazzaro; cioè, che guardate di non essere povero, come dite; chè allora sareste, quando vi lasciaste possedere alle ricchezze. Più non ne dico; se non che, come disse la volpe al compagno quando si scorticava, che domandava Ove ci ritroviamo poi insieme? ella rispose, Tra' pillicciai; così a faccia a faccia vedremo tra' pillicciai gli animi e l'opere di catuno, e come aremo speso il tempo, e in che. Io pur ve l'appiccherò d'anni dieci fermi, e più, d'aver piatito in murare: che siamo com'e granchi, e vogliamo per acconciar bene la buca, donde saremo cacciati, metter tutto 'l tempo della vita nostra. Eccoti umile. Salvo se fate tutto per Dio, già siete scritto in cielo: ma ordinate sì che, se siete dalla morte assalito, i vostri fatti seguitino il buono animo dite ch'avete. E notate quel ch'è da notare, padre carissimo. Guido è in Lombardia. Nanni Tosinghi, ch'è de' Signori, vi manda per me salutando. La grande perdita della mercanzia delle galee viniziane, e della mercatanzia e degli uomini alla Tana, arete udito; però non la scrivo: credo gittarà in Firenze cattiva ragione. Iddio aiuti voi e gli altri. L'aceto e le fave non hanno fretta; ma la brascia de' fanciulli in niuno modo voglio: ch'io n'ho assai, e legne molte, grazia a Dio e a voi. Le pianelle arete: e a monna Margherita mi raccomanderete; e se m'accusate mai più, appiccatevi, alla ingratitudine mia contra Dio, e delle pecore, ec.; e metterete la rete in buono luogo. A dir delle sette, non vi siete apposto. .- LAPUS vester. xv decembris. Per le feste vedrete uomini meravigliosi farmi una vigna in una ora; che quanti Fannonoli ha al mondo, non la farebbono in uno anno, a detto del nostro Barzalone. So che direte ch'e poveri vivono del sudor vostro, e ch'io vivo del sudor de' poveri: e fia tutto contrario il vero.