Nel fondaco vostro scrivo questo verso. Per la lettera ebbi da voi questo dì, della nave e del grano mio si dovea comperare per Luca, ec.; dicovi ch'io ho trovato Guido; e che, tutto considerato, pensa che quel carico andrà bene, e della prima nave e della seconda; e che voi ne prendiate conforto. Francesco, se siete uomo e amico di Dio, destatevi; e di ciò che avvenisse di questi beni della fortuna, ringraziate Dio, cioè colui che ve gli ha prestati. D'Ambruogio vostro mi dolgo forte: spero che Dio l'arà ricevuto, perchè odo era buono; e delle vostre cose di là non sarete abbandonato. Del grano mio non curo non sia tolto; e se tolto fosse, caro l'arei. Non ve ne travagliate, s'io non ve lo scrivo. Antonio d'Andrea Aborrante mi dee recare sabato i danari, e forse mi fornirò qua: ch'a Dio v'accomando. Se vi darete malinconia troppa, Iddio l'arà per male: mi penso così; e anche è verisimile non ve ne faccia di meglio. Lapo Mazzei vostro. XX di luglio. Non vi sia grave mandare questa, più presta che potete, al mio garzone che è a Grignano con monna Bartola. Io scrivo ad Andrea dell'Aborrante, che esso mi comperi quel grano, e paghilo; chè ha tanti de' miei, ch'egli il può fare. Scritta a dì XXI; e non ci ha di nuovo altro, se none che quelle due Compagnie ingrossano forte da ogni parte, e pur si pensa accordo con loro, e con messer Iacopo e noi. Nondimeno agevol cosa sarebbe che questi due fuochi gittassono grande usciame; chè sono presso a quattro miglia di via piana, da potersi ogni dì azzuffare: e tristo alla parte di chi perdesse!