Credo sappiate che Guido va oggi a Bologna e a Padova: non so se altrove. Se e' capitasse a Vinegia, bene arei caro vi potesse porre l'ale; e starvi con lui quel tempo che ivi stesse. Or non si può dire altro: che tutto sia per lo meglio! come dicea quella donna Doria. Se a questi dì ci capitasse niuno de' vostri fattorini a casa, vorrei vi piacesse commettegli mi recasse a casa due di quelle scodelle ch'io ebbi da voi con l'arme vostra, fatte come quella che vi rimase in casa la sera mangiammo i rondoni, che vi venne entro quello di che non mangiaste; chè la rivoglio al tutto. Questo ho detto, perchè è accaduto mandare a ser Paolo alcuna cosetta in essa, e sogli molto piaciute; e egli non mangia se none in scodelle di terra: che le dette due gli arei date volentieri, o da vostra parte o da mia. A Stoldo parlai ieri, e gravommi ch'io gli sappia alcune novelle. Hollo saputo, e sarò stamane con lui. Egli mi conferma cosa, che troppo mi piacete, cioè d'esser mutato a vita più pacefica e meno scandalosa, che non solavate. Hollo detto con Guido, e la risposta mi faceste; cioè, che di qui a poco che voi siate spacciato, non fu mai Tullio ec. qual Giovanni d'Arrigo contenente, che parrà meno che discepolo. Guido ne fu molto contento, e rise. E in verità, chi ben vi vuole, ne dee esser così lieto come di cosa che di voi oda. Guardatevi, voi Pratesi, dalla brigata si rauna a Pisa, e è levata da Siena quasi in tutto. Pensasi vi sia per far male di costà. Ma i più savi dicono, che vi sono per esser più presso al campo di Lombardia, se 'l Conte n'avesse bisogno per lo soccorso che qui s'accenna dare al Mantovano. Iddio provvegga. Qua sono diliberati fiorini venticinquemila a' contadini estraordinariamente; cioè a' più ricchi, e a' mezzani, oltra 'l fiorino alla lira. A Dio v'accomando. E le fargane o carpite non vi iscordino, da C a CC, averne qualche avviso o da Barzalona o da Genova, o da Melano per la via da Genova. Anche vi guardi Iddio. In fretta. SER LAPO vostro. III d'ogosto.