Non ebbi tempo la mattina mangiai con messer Torello d'esser con voi; e dopo il desinare, che fu tardi, andai col Trocca al Mercatale: e di presente fu sera; e vennemene andare in villa per cagione, pensando poi tornare a voi. El tempo e altre cose non mi lasciarono. Or lasciamo andare. Io non so fare altrementi i fatti miei, tanta noia mi fa il perder tempo; perchè mi sento qua a ubbidienza altrui, e non n'uscirò mai, lodato Dio! benchè io cognosco mi fa più che 'l merito. Piacciavi avermi per iscusato, s'io non venni a posarmi con voi; che venardì, come disperato e pieno d'ira di nonnulla, palai e legai la vigna e l'orto con forse venti uomini, tuttavia co' sacchi in capo. Ieri, piovendo, ne venni a Firenze: mossimi per tempo a cavallo, e fu' qui sonata nona: e insino a stamani, che scrivo questa in casa, ho auta poca pace per cose lievi da no scrivere: ma cuocemi i pochi pensieri, e poca fede, ec.. Sonmi isfogato con voi. Abbiamo pazienza; che qui pur siamo. Dissemi quel giovane capomaestro, anzi io venisse costà, raccomandandogli io la ragione vostra e non meno l'onor vostro, ch'egli arebbe caro che voi chiedeste qua uno misuratore per la terra del Bizzarro: e s'ella fosse più di 3 staiora, areste vostro ottento; e s'ella fosse meno, areste vostro ottento; chè ad ogni caso avea pensato modo: e che, se bisognasse, verrebbe da capo col misuratore. Io ho parecchie volte detto a Stoldo, che mi dica se in ciò io ho a far nulla: dice mel dirà. E dalla tornata del capomaestro in qua, mai non m'ha richesto di nulla sopra ciò. Ringraziovi del soccorso faceste a monna Bartola della farina, che bene giunse come l'acqua a uno terreno secco. E m'è chiesto da più grano in prestanza, e io non ho il modo: ma ho detto che quella farina mi mandaste, e grano ch'io accatto da voi. Siatene avvisato. Questa non è bugia troppo rea! A Dio v'accomando. LAPO vostro, domenica 30 dicembre. Di Guido non so nuova da ieri in qua ch'io tornai: ma oggi otto dì ce n'ebbe novelle, ch'egli era a Vinegia, e cominciavano a ragionare, ec.. La cosa mi penso andrà per lunga: e quelle profezie vi sapete, e gli altri nostri ragionamenti, mi fanno avere poca speranza di pace; perchè i malori non sono ancora tanto purgati, nè i peccati delle genti tanto corretti. Iddio provvegga. Se con questa io vi mandasse la ronzina o lettera, piacciavi mandare per Guido buono, che le potrà leggere la lettera ch'io mandasse.