Oggi, pensando del modo di certa procura c'ha andare di fuori, mi venne a mente ricordarmi che diciate a ser Schiatta ch'abbi in ricordo, che se non pone il nome del Papa, cioè il suo pontificato, quella che volete mandare a Vignone non sarebbe accettata, se chi avesse a piatir con voi là, o avesse a pagare, volesse opporre al mandato; o e' sarebbe a provare là, che qua non s'usa. Penso bene è da tanto, che non vi mancherà nulla. E ricordar qui papa Chimenti, ec., non so come s'è onesto, a chi 'l mettesse in carta. Pensivi su un poco. Dell'altro fatto, di che rispondeste all'amico con tanto modo mansueto per farlo vergognare dell'ira sua, a diremo a bocca; chè l'ira fu giusta, e arebbe mosso più savia persona di me, che cognosco ch'io non sono buono a nulla al mondo. Iddio mi faccia buono a lui. Non ne dico più; che s'io cedesse alla voglia, ancor direi più ch'io non dissi in quella. E mi pare aver cagione da maravigliarmi un poco di voi, e anche da dolermi di me stesso; che faccendo io per voi quelle poche cose ch'io posso, e ho fatto e farò sempre perchè vi sono obbligato, io mi sia avveduto che nol credete, e non state sicuro del fatto di Lodovico. Non posso dire altro con mio onore. Una cosa voglio ne portiate da me; che in questo mondo, se viveste ancora cinquant'anni, non trovarete nè in ricchezze sommo piacere, nè in amistadi d'uomo o di femmina compiuto diletto, nè in molti famigli o fanti piena allegrezza, nè in grandi e spessi conviti compiuto contentamento, ec.; perche Iddio ha voluto che in questo mondo non ci si ponga la speme e l'affetto, in nulla cosa; però che in ognuna ha posto il suo vermine, e tutto dì il proviamo, e non ce n'avveggiamo: però le nostre speranze vogliono porsi nell'altra vita, c'ha a durare, e in Dio solo; chè chi si fida nell'altre, rimarrà gabbato. E però se nella nostra amistà avesse delle cose vi dispiacessono, o a me, si vuole saper passare; e così ho fatto, e penso farete voi. Dite ora ciò che vi piace, ch'io sappia bene predicare e poco fare. El ragionieri c'ha a saldare le ragioni, come ha or poste in sodo quelle di Boninsegna e degli altri morti, così porrà le nostre; egli è giusto: alla sua misericordia mi raccomando. Credo siate tenuto a ristituire i danari a Lodovico, come contratto usuraio; e io penso avere a farne confessione e penitenza. Ma non ne sono ancor tanto chiaro. Arenne consiglio o col Vescovo o con maestro Luca. Ad altri non l'ho detto, nè direi. LAPO MAZZEI vostro. IIII di febbraio.