«A dì 21.01.1399. «Ebbi stamane una e vostre cedole; e con esse la carta e 'l testamento di Salvestro, e la lettera di Niccolò, e la polizza di ser Amelio; ma non la scritta di ser Piero de' Cambioni, ch'era con detto testamento: ditemi quel che n'è, a ciò che non si perdesse: e ditemi se porta progiudicio a non rappresentare oggi questo testamento. La vostra lettera mandai a Niccolò; e scrissigli che ci venisse di presente. Come voi sapete, dice ch'a' dì 21 si doveano appresentare questo fatto: non vorrei che cadesse in pene; come che mi rendo certo voi v'areste provveduto: nondimeno ditemi come sta la cosa. «El fatto de' fiorini 50 dello Spedale per Cristofano, farò ch'e' gli aranno. I' no mi rimasi, se non per che voi sapete [] abbiamo l'animo accupato in molte cose: e per un di questi dì, volendo ser Andrea pagare certi danari che de' dare al fondaco, io gli dissi lasciasse stare, che gliene volea dare parecchi per Cristofano: e così è la mia intenzione, ch'egli abbino fino a fiorini 50: poi de' rimanenti parleremo a bocca voi ed io. Piacciavi rispondere sopra i fatti di Niccolò e della scritta di ser Piero. Per lo vostro FRANCESCO DI MARCO, vi si raccomanda.»