L'ultima vostra disse della morte di ser Schiatta, ch'io non sapea; tanta noia ho de' fatti propii, e pochi o nullo pratese ci capita. Arei a dire lungo sermone della fine di sì fatto uomo: ma l'altrui vita sia a noi maestra. O Iddio, fallo per tua somma misericordia! A Stoldo dissi quanto mi dicevate di quella sua vicina limosina, e poi ne dissi con Antonio di Paolo Mei; e penso ogni cosa s'acconciarà. Antonio è uno santo; non di quegli martiri, ma de' santi de' nostri dì: che chi ha uno occhio è uno re, chè tutti siamo ciechi. Del bracchetto di Barzalone ho auto diletto e allegrezza di mente. E certamente io penso e' vi venne a dire che 'l suo signore, vostro fratello, campa (e così ho oggi): e' non seppe con cui meglio pigliarne allegrezza; che Cristo ve la faccia ogni dì crescere nell'amor suo. E quest'amore è l'ottima parte ch'elesse Maria: e Marta fu biasimata, che di troppe cose avea cura e turbamento, perch'erano secolari e mondane. Rimandate Meo, poi che non fa nulla: e caro arei l'avesse arragazzato; ch'egli è da ciò, ed è fedele. Cristo vi renda per me l'amore gli avete portato, e il danno che per lui avete. Ma Dio vi fa grazia che 'l potete fare: egli vel renda, ch'io non potrei. Confortate la donna in pensare di Dio. La lettera di Meo ho auta. LAPO MAZZEI vostro. III settembre.