Troppo ebbi cara la risposta mi faceste di Meo, e attendolo d'ora in ora: e parmi il meglio, avendo costà voi procura, ec.. Quando Iddio ci concederà, parleremo di lui come d'uomo sanza difetto; e in Parigi e in Vignone sarìa capo de' maestri ingegnosi dell'arte sua. Se Antonio tornasse, raccomandovi il bene suo e del mio fratello insieme, essendo con Niccolò da Uzzano; come che poca speranza v'abbia. Non ier l'altro fui a Prato, che Barzalone mi volle vedere; e trovai ser Conte era venuto a voi, e però invano avete scritto del compromesso s'ha a far co lui. Ma se alla tornata ho a far nulla, diretelo; che dal comandare all'ubbidire fia poco spazio. E attenderò a far sodo quanto saprò, e Iddio mi concederà. Tanto vi dico ser Conte m'è amico, e per vostro amore sono stato e sarei ogni volta leggieri a servillo in ogni sua onesta richesta; ma e' non mi sono troppo in animo quegli animi c'hanno troppa volontà d'arricchire. Troppe grandi peze fate co lui. E la morte dell'uno di voi due farebbe dire ch'io dicesse il vero, o un piccolo sinistro per lo quale voi aveste a rivolere il vostro. Tuttavolta, se carità vi muove per aitar vivere lui o sua famiglia, non ve ne so dir male. Voi sapete tutto. Le donne vostre, cioè quelle di Niccolò, ho per raccomandate come debbo. Che Cristo vi guardi. Qua si fa buono essere, e è commendato chiunche torna: e' fuggiti non hanno troppo avanzato questa volta. Iddio vuole mostrare che a lui sta dar vita e morte, non sta in noi. LAPO MAZZEI vostro. XVI di settembre.