Il dì di san Tommaso, cioè stamane XXI dicembre, dopo la lettera io avea scritta, che è con questa, sono accaduti in sulla piazza de' Signori molti ragionamenti col Podestà di Prato e altri. Infine, a tenervi poco, io solo sono in questo ragionamento col Podestà, che non v'era persona: Che questa concordia si chiuda; che a' fiorini 300 siate pagato intero, co' costi di 300; l'avanzo sia rimesso in voi, o volete lo 'ntero o volete la rata, o volete tra lo 'ntero e la rata. El Podestà m'ha promesso operallo a Prato, che di buono amore e di buona concordia ci si venga, e che la brigata v'abbia per padre, ec.; e che mostrarà loro chi voi siete; e che e' ha, debbono venire, per le ragioni ch'avete. Penso il Podestà ha trovato qui il terreno duro. E Stoldo gli ha risposto, che di questo non vi vuole richiedere: e ha fatto bene a dir così; però che ci è su indurato contra quella gente, e sta saldo come torre. E pertanto, per lo primo che non manchi, se vi par far bene, fate uno verso a Stoldo e a me, che queste cose rimettete in noi in tutto. Credo il potete fare. Ma non manchi. Abbiamo tenuto questo modo per parere che non temiamo di perdere con loro; chè so sanza scriverlo l'aremmo potuto fare, e voi sareste stato contento. - SER LAPO, in fretta. [Segue la risposta del Datini.]