Non vi gravi dire a Guido porti questa ad Antonio da Camerino da vostra parte, perchè in detta va a lui siete ricordato; che se e' volesse mandare niuno danaio a Meo qua, che voi gli torrete, e prometterete di mandarceli. E cheggia risposta, pur reverentemente, e con modo. Io ho errato in questo; che Lionardo ci fu ieri da Carmignano, e dice che da sua parte non si dica nulla ad Antonio, però che Antonio non l'ha per le mani, ma ha per le mani solo Meo, e Meo è tutto suo, e sempre Meo era quegli che con lui parlava, e voleansi molto bene. E però dica da parte di Meo. Egli ha dato alcuna parte di danari ad altri di qua, che aveano avere da lui; ora a questi dì, che e' vennoro costà: e Meo non ha modo ora a venire costà, se già Antonio nol dicesse. Altro non voglio dire ora, tanto vi dissi per quelle di mercoledì passato. Ad Antonio non voglio che voi parliate più; però che voi ve ne peritate, e fate bene: benchè se foste uso con Tullio, come ser Coluccio, non è niuna imbasciata sì ispiacevole, che con la forma del dire e col modo, e con la reverenza e amore, non si faccia piacevole. So bene che io, presuntuoso, quello mi direbbe il cuore d'aver fatto per uno amico, a cui io non volesse tanto bene quanto volete voi a me: ma in verità, molto e molto avete ragione; e io vi scuso per cagioni assai. - SER LAPO vostro, primo aprile. [Segue la lettera ch'era alligata, e ch'è pur di mano di ser Lapo.] [OMISSIS]