Mandovi una copia, com'io risponderei a quel de' Benini; che sono stato in sul vero. Voi la pigliate poi come vostro fatto, a vostro modo; chè sapete meglio ch'altre la vostra intenzione. Non mi dolgo, chè non sarei amico; però che l'amico tanto ha gaudio, quanto vede godere l'amico suo. Ma la maraviglia non so tenere, che alla prima giunta d'uno medico da Pescia, per da bene che sia, siano poste da parte tutte le fedeli cure de' vostri medici, tutte l'antiche amistadi e amori, e io meschino che v'ho servito XX anni e non pote' mai godere un cavretto co' miei amici in casa vostra e mia, siamo tutti messi in abbandono, insino a mettere in paura e in bando di costui la donna vostra. Le vie vecchie sogliono condurre a sicuro porto; e' viottoli che vanno per lo bosco, per raccorciare, conducono alle volte nelle caverne de' lupi e de' lioni. E tanta mutazione e sì presta non è sanza rischio. Non è che Salamone, solo amico, non fosse meglio che tutti italiani; e che messer Giovanni Auto non valesse per cinquecento lance: ma prima mi parea far la pruova, che tanto amare. Grande filosafo fu Teofastro; che volle che prima giudicassimo, che amassimo. E però dubito che tanta sopravvenenza d'amore novo, che dovea venir poi, non v'abbi fatto errare. Priego Iddio con tutta la mente voi non abbiate errato; e che sia quell'uomo, il cui consiglio e esempio vi faccia lieto vivere, e in pace passare per questo secolo; sì che in ogni tribolazione godiate: eziandio, se fosse bisogno, perdendone gli antichi amici ogni lor consolazione usata; chè maggior fatto per voi patirebbono, di tali avete. Guardivi Dio. E io cerco di farvi godere ne' motti usati. Pur dirò questo. Dieci anni pruova il vostro ingegno uno fattore, anzi gli fidiate uno grosso; e a uno fidate prima la persona, che gli tocchiate la mano. - L'amico vostro. Luca costì, attendo qua a calendi, come prometteste. «Ho intesa la tua lunga, fedele e amichevole lettera sopra 'l podere da Colonica; dal quale in tutto io avea levato l'animo, veggiendo la lunghezza di Pippo Sacchetti, con cui s'avea a praticare; avendogliene io, per servirti, fattonegli dire e scrivere; e far sì, e dalla lungi, quanto ha fatto, più tosto, a qualche buon fine, fuggendo che appressimandosi; e più fuggendo di rispondere: avendo io commesso a mio come figliuolo ser Lapo Mazzei sta a Firenze, uso a Colonica, che con Pippo conchiudesse il mercato, insino a XVIII soldi o XVIIII e mezzo per lira; poi che volevate la cortesia di riaverlo, per lo pregio. Odo Filippo è buono e da bene, ma non so ove tirava, o se tentava per farne avviso. Insomma, io non sono consigliato da temperate e oneste persone ch'io prenda a meno che a 28 staia per 100 fiorini, secondo che è affittato; e tu dèi volere ch'io, per servirti, non gitti il danaio: chè con altro non vivo, ma con Dio prima: e s'io errassi, essendo le terre sì lungi e isconce a' Pratesi e a' Fiorentini com'elle sono, abbine consiglio; e vo' confessare aver torto, e venire a ogni menda. Guarditi Dio».