Benchè lo scrivere sia agevole, ancora è più leggieri istracciare lo scritto. E però ardisco alcuna volta darvi noia, immaginando che io sarei poco savia persona ad avere per male che voi pigliate que' partiti ch'a voi piacciono; perchè conoscete assai, purchè l'animo vi si ponga. E però v'è agevole a stracciare questa. E' fa più anni che dodici frati, con uno loro maggiore (si dice santa persona), vedendo che in Siena e pe' paesi non si osservava la Regola di santo Agostino, si partirono di Siena, e sono stati là presso, a certo povero luogo in uno bosco, a vivere secondo la Regola, poveramente; e sono venuti in tanto amore della gente, per la lor diritta vita di povertade, che un punto preso i parenti e gli amici di quegli ch'erano rimasi, ch'aveano perdute le limosine, mossi da invidia, avendo uno ufficio di Priori forse al lor modo, gli hanno fatti cacciare, in questo modo; che o e' tornino con l'antica brigata dentro, o e' si vadano con Dio. Insomma, n'andarono al Papa: e hagli mutati d'altro abito; e uno suo Cardinale, non avendo il Papa cosa adatta, ha dato loro uno luogo a Verona. Dispiace loro il paese per le guerre, e disiderebbono stare in qua. E conchiudendo vi pregano, che vi piaccia avvisarvi se in costà, in poggio o in piano, fosse nulla per loro; perchè il semprice pane basterebbe loro, con poco aiuto; e 'l pane s'accatterebbono. Siatene avvisato. Io dico più breve, perchè il frate che me n'ha pregato, ora scrivendo è giunto a me; e dice che Primo viene a voi per questa cagione. A lui credete, se è bene informato. Io no gli conosco; se none che per la terra ho udito loro dare buona fama. E Primo non ho per le mani, s'io nol vedesse. Guardivi Dio. Pregovi mi perdoniate; chè avete ora troppe noia: ma i fatti di Dio ben vi raccomando. E voi raccomando a lui. - LAPO MAZZEI vostro, tre di settembre.