Ebbi vostra risposta de' frati, alla mia v'avea mandata; la qual mia feci in presenza altrui, per compiacere, ec.; perchè vedea v'era la voglia. E io ancora dissi per dire bene: e nondimeno poi n'ho auta molta pena nell'animo; e nona vorrei avere scritta, dubitando non darvi più noia che abbiate. E ben vi dissi ch'io la facea con risa; e faceste molto bene a straccialla, com'io vi pregai. Pregovi, se può esser, che a questi freddi s'apparecchiano non lavoriate troppo al Palco, come dite di fare. E non basta poi dire Io me ne pento, se niuno difetto v'incontrasse. Io sarò costì domenica; e se non sarete al Palco, verrommi a stare con voi: ch'io ho solo a vedere vini, e cose la donna mia lasciò in villa, quando qua ne venne inferma, se stanno male o bene. Tornando a' frati; dite loro faccino motto a me, come a voi; e quello ricevono da me, tengano da voi; ch'io so chi voi siete presso che come voi stesso, e so che la fraude e 'l dolo non s'accordarono mai con voi. E però v'ha Iddio pieno di grazie: ma dubito della sconoscenza verso lui, come dubito del pecoraio. Io dico in fede di voi e di lui. E dite a' frati, che se trovano quella vendita del Comune, e il dì che e' cominciarono ad avere lo 'nteresso, che in quel mezzo lo Spidalingo ne vuole fare ciò che piace a voi, o ogni buono uomo, cui e' volessono. Iddio vi sia guardia in ogni pace e in ogni tribulazione, in che vi trovate. - L'amico vostro. 31 d'ottobre.