Monna Margherita. Io mando per lo vino della botte grande. Se vi fosse avanzato uno popone di stamane, prestatemelo. Sabato viene il mio vino di Valdinievole; che vi potrà monna Tessa fare onore con esso, e con l'altre coselline che ci ha: che vi si daranno volentieri, quando verrete in villa a star co lei, per farle onore per vostra cortesia. Io vi mando questo libro, che è de' buoni. E non truovo meglio in Firenze: e no l'ho però comperato, ma hollo in prestanza. Rimandatemelo a Firenze mercoledì, o giovidì, se potete; che e' non manchi. Se vi piacesse, vi costa fiorini tre e mezzo. Honne profferti tre: no lo vuole dare. Io dirò a Francesco non costi più che due. Ora mi potrete dire se 'l volete maggiore o minore, o più grossa lettera o più sottile; benchè più grossa non si troverà, se non si fa fare. Credo n'andrò domattina, se volete nulla. Salutate Francesco. Io sento m'ha mandata risposta, a quelle nobili cavalcature ch'io gli ho chieste; e non m'è suta data: ma e' ci ha ancora più d'otto dì innanzi io n'abbia bisogno. Sempre ho le cose sue in borsa, e come mie le tratto; ed egli il vede. - SER LAPO, in villa.