Priegoti non ti sia grave, de' sei o degli otto dì una volta, quando vai a dar bere alla mula, d'andare insino a Grignano (chè n'arà pro la bestia), e sapere come quella mia e vostra gente istà; e poi la sera farmene qualche letteruzza con quelle che vanno al fondaco, sì ch'io sappi come elle stanno, e se hanno bisogno da Firenze di nulla; come ch'io l'abbia lasciate diviziose d'ogni ben e grazia di Dio. Che in verità, il maggiore affanno ch'io porti de' fatti loro, è ch'io non ne so mai novelle, se none quando o vo là, e eglino mandino a me di punta. Se mi dèi mai ubbidire di nulla, non dire di ciò nulla a mona Margherita; se non che, se t'accade andarvi, e ella il senta, dirai che tu 'l fai per farmene a piacere, e che tu sai di ciò l'animo mio. S'io vorrò o volesse nulla da lei, io gliele scriverei a sicurtà, come a Francesco. Cristo ti guardi. - SER LAPO. xxv d'ogosto.