Mille anni sono non mi scrivesti. Segno c'hai capo a maggior cose, o la carità della patria e de' tuoi hai messo in abbandono: che l'uno e l'altro m'è duro a credere, per la tua condizione. Noi ci stiamo all'usato, salvo che il Francia nostro mai non m'abbandona, tanto è l'amor mi porta; e ogni busco gli fo di fede, gli pare una trave. Dice che non truova, ec.. Lasciamo andare! Dimmi se ho a far nulla, perchè alle volte che tu vadi in ragionamenti, pur ne dico mio parere; e non penso noccia. Se Piero mio venisse a te, che pur n'ho gravato Francesco, pregoti il riceva benignamente per amor di me. Tu sai la cagione perch'io l'amo teco; e per che ho pena se sta altrove. Non posso più. Io te lo raccomando come l'anima mia: in questo, che 'l gastighi de' falli, che lo arragazzi come se fosse uno de' lavoratori di Mugello, che in dosso non vesta bello, nè ispenda troppo; ma che 'l metta innanzi dove e' capesse, e insegnagli delle bontà che sai: sì che, quando fia tempo, aiuti questa famigliuola, c'hanno auto il padre infermo xiii mesi. Ora sono guarito, lodato Dio! Esso ti metta nella grazia sua. Dimmi se ho a far cosa ti piaccia; e manda per Piero, chè Francesco così vuole al tutto. - SER LAPO MAZZEI. xxii dicembre 1405.