Carissimo padre. Io ho veduto un capitolo d'una vostra lettera a Luca, il quale fa menzione di quello che voi vi sentite; e quanto io penso, non veggiendo altro vostro segno, che piuttosto le vostre caldane procedano per mutazione de' cibi, che per altra cagione. E a questo, per alcuni dì, usate la cassia al modo che usare la solete, lasciando stare le spezie; e più dell'usato inacquate il vino; e la sera vi caricate di cibo il meno che voi potete. Io sarei venuto a voi per vedervi, e per toccarvi, se io non avessi alcuno ammalato il quale sta grave. Tutta volta vedete come voi procedete con questo reggimento; e se le cose non vanno a vostro modo, una parola fate mi sia detta, e presto sarò a voi, Altro per questa non scrivo. Raccomandatemi a mona Margherita. Cristo vi guardi. Data a dì 18 d'aprile. - Per lo vostro figliuolo LORENZO d'Agnolo, Firenze. Francesco di Marco, carissimo padre suo, in Prato.