Al nome di Dio, amen. Fatta a dì xxij di marzo 1395. Francescho di Marcho, amicho charissimo. Nicholò di Piero e Lorenzo di Nicholò dipintori, salute, chon volontà di voi vedere sano e alegro. Abiàno aspettato il Sacente, che vengha per la tavola: per anchora no ci è venuto: abiala voluta dare al Fattorino, ed egli dice che di qui a tanto che voi non mandate per essa, che no la vuole tocchare, chè non la vorebbe guastare. Abialla in bottegha, ed è al vostro piacere. Sì che quando mandate per essa, la vi manderemo, e volentieri. Apresso vi dicho, per la ragione di ciò che abiàno auto da voi di questa d'avale, cioè dal saldo che facesti cho Nicholò; della qual chagione non so a pieno e no vi iscrivo niente per l'adietro, se nonne da posta in qua di chopiere quelle tre istorie, chome il Battuto o l'Asensione, quando Cristo va in cielo, e la Nuziata, e lo Dio Padre di sopra alla porta, chonpiuto ogni chosa, dobiàno avere chome voi sapete. Per la val chonvena e chonchordia fu messer Giovanni di Gherardo, che del sopradetto lavorio dovesimo avere fiorini quaranta cinque d'oro, e quel più che per lui si lodasse: e chosì fumo d'achordo. Or nondimeno vogliàno che questa sia rimossa in vo' liberamente; che quello ch'a voi pare, voi ne faciate. Abianne auto da dì v di setenbre 1394 per insino a dì tre di giennaio, anno detto, fiorini trentasei; i qua' danari abiàno avuti della quantità de' quaranta cinque: abianne parte ricevuti a Prato e parte a Firenze. Restate a dare, fatta ragione, fiorini nove, e que' più ch'a voi pare, chome detto è di sopra: e della tavola vogliàno che l'abiate per lo pregio il quale io promissi a voi, di fiorini quatro. Andai, chome per voi mi fu inposto, a Santa Croce di Firenze, e ò veduto quella Croce di lengname ch'io v'avevi detto, e fui chon frate Giovanni Ducci vicharo di Santa Croce: e' dico che la Croce è al vostro piacere, e che egli la tiene per voi, chonsiderando che voi la volete per adornare la chiesa loro; che voi la togliate, o facciate il patto voi; e dice che è vostro amicho, e sovvi a dire ched egli l'à molto per bene: e parechi frati che v'erano, molto vi chomedorono, chonsiderando che avete rachoncio e dimestichato questo lato dalla porta, che era una chosa da ghaglioffi in prima. Prieghovi che ci facciate dare questi danari, che sono fiorini tredici; e se vi pare, chome detto è, farci meglio nulla, a vo' istia. Altro per questa non c'è a dire. Idio vi guardi senpre. - Per lo vostro NICHOLÒ di Piero e LORENZO di Nicolò dipintori, in Firenze; al vostro piacere siàno, di cosa che per noi si possa fare. Idio vi guardi. Francescho di Marcho, in Prato, data. NL.