+ Jesus. Dì XX di septembre 1401. Carissimi in Christo. Dopo ongni salutatione in Christo premessa. Achademi lo scrivervi per mandarvi I.a letteruza scrivo a Francesco, nella quale io l'aviso, et a voi anchora il richordo, che oggimai dovrebb'esser conpiuta quella tavoletta ordinai costì a stanzia sua e di tutta la conpangnia, perché ci era molto necessaria; etd à a sstare in uno de' principali nosstri luoghi al'altare maggiore. Et perchè oramai per li vini nuovi molti passaggi useranno a Pisa; e lla tavola, per quanto mi promise il maestro la fa, dovrebb'essere all'avuta di questa conpiuta; quinci è che per lo bisongno n'abbiano; e il passaggio è buono, e nosstri amici tutti per chui mandiano questa a Pisa; che noi quanto possiano vi preghiano, s'ella fossi fatta, che prestamente in servigio di dDio e della charità la mandassi a Pisa a' vosstri legata et involglata di palgla et chanovacci, chome sapete meglo di me che vuole venire perchè non si guassti, et come altrove sete usi di mandarle. Voi, cioè il cassiere vostro, avete la scritta de' patti da nnoi a llui, cioè che debba avere d'essa di sua faticha et tutto fiorini XII d'oro, di che VI n'ebbe, altri 6 fior. ressta avere, i quali lassciai pure in voi cosstì in sul fondaco de' X che Francesco proprio ci facea limosina e de' 5 d'Anbruogio di Meo, in tutto fior. XV; di che fior. VIIII n'avete pagati, sicché quando fossi conpiuta detta tavola fior. VI resta avere, in quanto ci abbi servito chome promise. Domenicho se ne intenderà ben lui di ciò. Resterà solamente di mandarlla a Pisa et spese di gabella et vettura et legare et achonciare, quello che fossi. Io non ò il modo a pagarlli, io che nonn ò nulla. Ben iscrivo a Francesco, poi ch'à fatto il più facci il meno, et parmi esser certo lo farà; tanto n'à fatto delle tavole in costà che ben ne può mandare I.a in Corsicha. Chon l'aiuto di dDio spero n'arà buono servigio all'anima. Ingiengneremci di satisfarlla giusta possa. Or, com'io vi dicho, sollecitate pur voi se non fossi fatta, si facci prestamente, et di mandarlla a Pisa a' buoni tempi, che non si guasti; et a' vosstri commettete la dieno a chui scriverremo loro o chi lla chiedessi loro per nostra parte. A Istoldo rachomando questo fatto quant'io posso. Ella dovrà riuscire bella tavoletta et honesta di fiorini 15. Non so che meno per uno luogo si possa fare; et saranne honorato Iddio per lungo tenpo, et presterravi Iddio grazia che questi etd altri beni potrete fare. Non ve ne scrivo più di ciò. Ò avisato i vostri di Pisa quello n'ànno a ffare quando l'aranno. Fate pure di sollecitare voi l'abbiano prestamente per Dio, et a fFrancesco proprio date la sua lettera o mandate dov'elli è, et a Ghirigoro scriviano un'altra letteruza chon una che scriviano al dipintore ch'à nome Nanni di Tano che ssta nell'Anguillaia. Piacciavi di darlla prestamente. Stoldo mi ragionò più volte di quelli 2 libri, cioè antefanari, che fece conperare Manno, Dio li perdoni, cosstì, ch'io ordinassi con Domenichino Giachonacci di Bonifazio, mandassi per essi o vi rendessi quello costarono, et così ò fatto. Più volte gl'ò scritto, et debbine pure a quessti dì rispondere. Dicemi ch'à ordinato a Pisa a quelli del Tingnoso li paghino e che una parte n'à pagato; l'avanzo ordina ch'abbiate et che lli sieno dati. Scrivolo a' vosstri quanto bisongna, sicchè nonn è di bisongno più dare tenpo nè oggimai, tanto è che ssi conperarono. E ppiù non vi sscrivo ora che non bisongna, et l'Altissimo vi conservi tutti nella sua pace et grazia. Amen. Per lo vostro fratello et indengno frate minore frate Bonifazio Ruspy. In Corsicha. Francesco di Marcho et Stoldo di Lorenzo e conpagni in Firenze. .Jn. 1401. Di Chorsicha. A dì VI di novembre