Al Nome di Dio, a dė 26 di giugno 1398. L'ultima vi mandamo per la via di Vinegia e avisāmovi come la raxone della lana vostra vi mandamo stava bene e non v'č errore nessuno: āvenle aconcie. Di poi, ieri, avemo una vostra de' dė 15. Rispondiamo apresso. Noi abiamo mandati a Vinegia, a Zanobi di Tadeo, per voi, in una balla, di nostri 4 panni veronexi, 3 di vostra ragione e uno chupo di ragione de' vostri di Pisa, i quali montano, in tutto, come vedete per uno comto vi mandiamo con questa, duc. 124 s. 16 d. 6 di piccoli: e tanti ne ponete a nostro comto in Verona. E rispondete. I detti panni abiamo mandati a Vinegia, che ne dovrete fare meglio che avergli venduti qui: siate avisati. Di quello debitore da Padova, ora ch'č fatta la tregua a vostro modo, se ne dorebe venire a migliore condizione. Noi guardavamo infine con altri creditori che debono avere da lui di farlo venire qui e fargli una fida: e questo sarā il migliore modo ci fosse farne nostra possa. E saprete che seguirā. Né pių per questa: siamo vostri, Idio con voi. De' vostri debitori non restiamo avere se non da Giovanni Pesente e da quello č a Padova: tutti gli altri ānno paghato. Antonio di Maffei e compagni, in Verona.