Al nome di Dio amene. Fatta a dì 12 di
marzo 1385.
A dì 7 di questo vi scrissi per lo chamino di
Gienova e rispuosi a una vosta
lettera ricevetti isino a dì 26 di
febraio, da poi non ebi vosta lettera sì che
per questa ci è pocho a dire.
Io credetti partire di qui per tutto
febraio: ora, perché mi fecio chiesto di
nuovo, soprastarè isino a mezo
marzo o per aventura isino a dì 20 e poi parto
subito però io ò fornito quello ànno chiesto sì che qui no fae bisogno più
istare. Ma chome v'è detto per alte chosìe dicho per questa a noi farà bisogno
venire di qui di 6
mesi una volta quando avese pinto di domanda di nosto
mestiero però sono tropi lenti a fornire, e gl'ati
venderano e noi istaremo a
vedere, no che
Basciano mi dicie volle fornici senpre e lasciare istare ogni
alta chosa avese a fare per noi fornire. Pure fose vero ma noi saremo asai a
Vignone e
Bonisegna aràe chi l'a
iterà, sì che quando faràe bisogno venici
subito, se llo faremo e saremo bene forniti chome gl'atti.
Io ò fornito poi sono qui da mezo
gienaio i qua
balle 35 che
montono più di
fiorini dumilla e anchora resto a fornire 3 o 4
balle. E Dio sae la
richiesta è
stata qui di
magla per molti che tutta è andata in
Ispagna, non è fatto bisogno
dormire per avere la nostra parte. Ed ècci venuto uno giovane da
Pisa sanese
della
chonpagnia di
Bartolomeio di Bonsignore che n'àe
chonperata per
fiorini dumilla con
ghuanti asai: fuci asai danno la venuta di chostì, no si pòe
esere idovino quello debe esere i meglo.
Basciano va domane isino a
Cremona per suoi fatti: darògli per
richordanza
fornischa i
fustani avete chiesti di
Cremona e che gli mandi a' vosti di
Pisa.
Ed io ò dato ordine di fornire questi di qui e per detto modo e se no fosse
detti
fustani partire' i questi 2 di qui pero ci àe chonpagnia. Voglo aspettare
Basciano ci sarà di questa
settimana e arà forniti detti
fustani: e
danari
manderò a
paghare chostì a voi quello
monterano.
Di
f
. 250 di
Giovanni de Richo ò detto tante volle a
Basciano che no soe che
digli più nulla viene a dire e mostratogli quello mi scrivete e tutto dettogli
ne l'afetto. Niuno modo
ci è se none si truo
vi quache lettera chome gli mandòe a
paghare o
lettera chome gli scrise gli ponese a
chonto del
chotone. Questo è l'afetto,
alto no potresti avere da lui se none
lb
. 128 resta a dare a
Giovanni de Richo:
questi vi volle fare buoni, alto no vi farebe buono se no si tova una lettera
chome vi dicho.
Volle venire a l'
apelle sanza fallo a
Vingnone e
saldare ogni
chonto cho noi di
tutto quello avemo mai a fare isieme poi vi partisti di làe e dare uno buono
ordine di quello aremo a fare isieme per l'avenire. E di tutto quello volle
avere a fare di là chon
Bonisegna ne volle
avere chonsiglio e nulla volle fare sanza dillo a lui però dicie volle uno
giovane nello paesi che vada qua e là, cioè a
Barzalona e a
Monpolieri, a
chonparare
agnine e
llane e tutto quello voràe chavare e mettere però i paesi è
buono a chavare e mettivi. E chome vi dicho tutto volle fare per chonsiglo di
Bonisegna: quello seghirà sarete avisato e alta chonpagnia volle cho niuno sì
che alto no vi dicho soprra ciò. Quando vi verà lo ristoreremo de
rozino istato
in
chasa sua che, s'io avesi creduto tanto istaci, l'arei
venduto subito quando
giusi qui.
Avisato sono chome si partino da
Pisa i 2 giovanni per andare a
Vignone isino a
dì 3 di
febraio. Arete iscr
itto a
Bonisegna che dia ordine
Felipo tegha i
libi nuovi sì che si posi una volta
saldare i
chonti di 3
anni e per l'onanzi si
tegha miglore modo non abiamo fatto però ch'io no soe quello ci valese nè
ghadagno né fare
merchatantia a no rivedere mai i
chonti. Di ch'io vi priegho lo
scrivate a
Bonisegna per ogni lettera sì che i questa
istate ameno si
saldino e
s'egli no trova modo di fallo io farè chome i
marinaio disperato, i quache paesi
mi dilegherò però no voglo più istare a questo modo. Se
Bonisegna no se ne qura
io me ne voglo qurare io: ditene a lui quello vi pare.
Per alt
ra v'è detto
paghiate quello
chosterà la
chasa d'achonciare chome vi
disi egl'è pure di bisogno achoncialla inanzi chagi. E a mia
mad
re iscrivo
una lettera mando i questa, fate che
Simone la dia a uno gle porti: a lei scrivo
faci la minore ispesa si pòe, soe bene sarano da
f
. 50 o 60 è pure di bisogno
falla e alto no si pòe fare. Idio vi ghuardi senpre.
Tieri di Benci saluta di
Melano.
Franciescho di Marcho da
Prato,
in
Firenze. Propio.