Al nome di Dio. A dì 6 di
luglio 1399.
Da
Brugia e da
Parigi v'abiamo scrito a bastanza sì che per questa pocho vi s'à a dire
se non ricordarvi breve quello v'abiamo scrito, perché da voi non abiamo auto lettera
e perché a
Firenze, a
Tadeo di Paollo, n'avisiate se non avete avisato.
Noi vi dicamo avere
caricho insino a
Londra, in sulla
navia di
Bernabo d'Antruo, 28
pani di
Bristo i qualli demo in
acomanda a
Giovani Manelli che su n'andava che in
Spagna ce ne facesse fine a
barato o a
danari, e
baratasse a
cuoia,
ciera o
sevo. E voi avisamo, il
ritrata v'
asegnasse
pigliasi per voi e se avese aroti
danari glielle desi e a
Firenze gli traessi. E,
in casso detto
Giovanni non avesse finiti detti
panni, pigliate i
pani e a
Firenze n'avisate
Tadeo di Paollo di quanto pigliate i
pani o del
ritrato.
Io,
Paguo
lo, con lo gratia di Dio alla ricevuta di questa penso eser là, sìe
vi avixo.
E più dovette mandare nella mandata di detto
Tadeo cierta
federa che i
Manini di
Brugia àno
caricha, fate di tuto avisarne e mandate secondo que' di
Brugia v'àno comesso.
Né più vi diciamo per questa se non che ci respondiate per la prima a
Firenze. Cristo
co voi
per
Tadeo di Paguolo e
chonpagni in
Milano, salute.
Franciescho di Marcho e
Andrea di Bonano e
chonpagni,
in
Gienova.