Ricevetti la vostra lettera, non meno piacevole che
utile allo spaccio della vostra quistione. E quanto mi
ricordate
a bene della materia s'ha trattare co'
Consoli ho
inteso, e messomelo a cuore, come s'appartiene in cosa di
tale amico. Lasciatene ogni peso a me, che l'utile e onore
vostro tratterò come proprio; e non mi fia rincrescimento,
perchè l'amore che è tra noi il portarà leggiermente, e ha
spalle a maggior soma.
Astettava da voi qualche
capitolo di risposta conveniente
alle promesse m'avete già fatte; che temete per l'ombra non
perder la carne: che tanto mi piacque! È conveniente al tempo
che corre, ordinato per
decima dell'
anno a fare olocausto e
incenso a Dio, e cancellare il vecchio errore, e spogliare il
vecchio uomo, e
vestirsi del nuovo in spirito, secondo il
piacer di Dio; che Iddio sa quanto n'arei bisogno, sì mi
sento arozzita l'anima, e raffreddata la mente, intorno al
diletto eterno, che già m'aperse la finestra; e come fiore,
per mio difetto, cadde e serrossi. E voi, che me ne fate
paura e maraviglia, lasciato le noie de'
maestri e l'angosce
del
murare, avete preso Titolivio o Valerio, per conforto:
che, benchè oltra 'l credere ne parliate in dolce verso, più
che a mercatante non appartiene; pure più tosto vorrei foste
entrato in miglior fusta di remi, che in ogni tempo truova
porto, che in
nave di pericolo e d'affanni all'anima, che
spesso mena ove non fu stimato. Or sia detto ogni cosa per
piacere. E a bocca ristoreremo, ec
.. Non vi vo' più tenere,
chè temo non diciate i' vi predichi. Ma pur non vorrei
faceste stare più, Chi v'ha tanto aspettato; acciò che,
ricordandovi delle grazie e misericordie che v'ha fatte, non
vi potesse esser detto:
Dormierunt somnum suum, et nihil
invenerunt viri divitiarum in manibus
suis. Altra volta ve lo sporrò.
LAPO vostro, v
martii, in fretta.