Patri mio dulcissimo. Sacciati che a di' XX di
fibraro ricevecti vostra gracciosa lictira cum
quilla dil
canbio, et ò ricevuti
fiorene XXV per mano di
Jacovo Sardo. Io vi ringraccio per milli
volti e cossi siati ringracciati da Dio, percciò che a me aviti fatta grandissima limosina. A
quista parti non dico più. Mo' vi voglo pregari di XL
sol
. che resta: mandatimi una stateie da
pisari, che al uno canto
pesi
lr
. CL et all'altra porti
piso
lr
. CL; et mandatimi uno
paio di
saioli cum
piso di
fiorino et cum
piso di
ducato et cum
piso di
giglati; et si io poccio fari per vuy
alcuna cosa di qua, mandatilami et sarà facta. In sto' mio po' dire io ricomando ala vostra
mana
Lucia et ali soy boni uraccione. Non dico più, ma che l'Altissimo sia ni vostro guardia.
Amen. Amen.
Data ni
Genua. Adi' XXIIII di
fibraro.
El vostro servitori
Johanni di Calabria.
Da
Genova. Adi' 9 di
marzo 1391.