Al nome di Dio, a dì 24 d'
ottobre 1397.
Ieri ti scrissi quanto mi parve fosse di bisongno, e
manda'leti per
uno giovane che à nome
Foffo:
ara'la auta e risposto, e se nno, fallo.
E' m'è suto detto, da due da
Feghine, che 'l
Bisenzo tornò a questi
dì molto grosso, e ch'elgli entrò insino nella istrada da
San Salvadore.
E però ditemi chome elgli s'apressimò al
muro che ss'è fatto al
Palcho,
in però ò pensiero no ll'abia fatto danno, e però ditemi per la
prima chome la chosa istà.
Dì a
Nani che tolgha da
Bartolo da Manghone uno
mogio di
chalcina, s'ella è buona, e
speghala nell'
orto, perché voio si chonp
ia il
forno quando io sarò chostà; e avisami s'elgli
ispense quelle quattro
moggia all'
orticino, ch'io gli disi quando di qua partì.
Di poi ch'io ebi iscritto n'ebbi una tua, e quanto di' òe inteso:
apresso ti rispondo a' bisongni. Ebi, per
Arghomento, le
melarancie e
'l
pane entro in uno
paniere; e simile ebi ieri le
chapelline rinvolte in
uno
isciughatoio grosso.
Per la lettera di
Nicholò sono suto avisato di quanto à fatto
Biagio di Bartolo,
e chome i
maestri vi debono essere iti: avisate di quanto
ànno fatto per la prima.
A
ser
Ischiatta non è di bisongno mandi a dire nulla di
Tomaso del Biancho,
in però ch'elgli è qui venuto. Dimi, per la prima, se ttu
avesti una te ne mandai ieri éntrovi una andava a
ser
Ischiatta, che
non me ne di' nulla: dillo per la prima se ll'ài auta.
Dell'amicho del
Besso che cci promise le
lengne, non è altro a
dire: quando il vede glele dicha. Di
Nani di Senso e di
Bartolomeo
ispeziale e del
Guarnachetta che non possono avere delle
bestie per
mandare della
tera all'
aia, non è altro a dire: quando ne possono
mandare? E voi fate istare l'
uscio aperto, e achonciarvi per modo
v'entrino agevolmente.
Piaciemi che voi abiate
achoncie le
tina l'una sopra all'altro, e
simile
achoncio il
chanape, e che abiate auta la
farina dal
mulino, e
votata la
botticella. E simile, che voi abiate fatto molte altre chose
ch'io vi disi per la
richordanza vi mandai per
Nani: avete fatto bene.
Mandovi per
Arghomento queste chose che apresso dirò:
una
materassa per un
letto picholo;
una
choltricie
per un letto picholo;
uno
materassino da
llettuccio
vergato;
uno
primaccio chon
federa;
uno
cielone di
Vingnone ;
due
sachone chon
chanpanelle apicchate;
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traversagnoli di
lettiera. Mettetegli nella
logia, tanto ch'io vi sia.
una
materassa
verghata e uno
guanciale.
Di
Piero di mona Mellina che à chotto, non è altro a dire. Elgli mi
pare il melglio da tòre da
Bartolo da Manghone, perché ci è assai più
presso; e però da llui ne tolglete chome per la
richordanza ch'io ti
mandai per
Nani ti dissi.
Per fretta, non ti posso dire altro. Dicie
Nicholò Piaciti à veduto
uno
panno che fa
Tomaso Piaciti per la sua donna, e dicie è il più
bello
pano che mai e' vedesse, e di quello fa chonto di tòre. Idio ti
guardi.
per
Franciescho di Marcho, in
Firenze.
Mona
Margherita, donna di
Franciescho di Marcho, in
Prato.