Al nome di Dio, a dì xxij di
novenbre 1401
E fa asai non vi abiamo scritto per no vedere sia bisongno e sì perch'io scrittore
sono stato fuori di qua alquanto. Abiamo trovato più vostre, l'ultima de dì 27
d'
aghosto, fatta in
Sa Matteo: in questa vi faremo risposta e direnvi quello ci parrà
bisongno. Rispondete.
Il
conto del
tartaro finisti, che vi mandorono per noi i vostri di
Maiolicha, abiamo
auto; e perché s'apartiene a' nostri di
Roma, a loro l'abiamo mandato, sì che co
lloro ve ne intendete e da nostro levate tutto e ponete a loro
conto. Rispondete.
Le 2
caratella di
tartaro v'àno mandato i vostri di
Barzalona per noi, dite per la
moría v'è grande nonn è chi ne vogla; di che vi dicamo se per più presto
spacco e
di nostro
profitto sia mandarlo a' vostri di
Maiolicha lo finischano, lo fate e quanto
segue noi e nostri di
Roma n'avisate, e co' ditti di
Roma ne tenete
conto.
Abiamo visto
Lucha vostro si sta a
Sa Matteo insino ciesserà la morìa costà e
scriveci costì e chi darà conpimento a tutto, che ci piacie. Preghiamo Idio li piacca
ciessare la
pistolenza e voi ci avisate come segue.
Dicemovi avemo l'
alude e più per ora nonne voglamo. Il
conto d'esse abiamo
mandato a
Roma e co lloro ne tenete
conto e da nostre levate e ponete a lloro.
Dite ch'e' vostri di
Barzalona ano bisongno di
danari per noi e scritto avete loro li vi
mettano in
conto, che vi dicamo cho' nostri di
Roma di cò v'intendete.
I 2
carateli di
tartaro, mandiamo per in
Pogiati, abiamo da
Barzalona là rimasono;
se costì lo vi mandano, lo finite con più nostro
profitto potete perch'è bellisima
roba
e
chosta più charo che l'altro, sì che sapiatelo
vendere e se costì nonn avesse
buono
spacco, lo mandate a' vostri di
Maiolicha lo finischano e quanto seguite noi e
nostri di
Roma, n'avisate e co loro ne tenete
conto. Rispondete.
Perché fa asai per lo comiato datovi, ci scrivesti non vi si comettese, siamo
soprastati di non churarci di comettere. Ora pensiamo la cosa nonn andrà avanti, il
che se cosÌ è, vorremo, se potesimo tra voi e noi, se potesimo fare alchuno
profitto; e pertanto ci tenete avisati bene di
pregio di tutte cose da mettere e da
trarre di costà e di qua faremo el simile a voi. Rispondete.
Panni, dite, s'arebono costì in
Sa Matteo, crudi, a
s
. 70 in 72
peza e di
spesa, dite, ànno a
tingnere e altre spese d'aparechiare, da
s
. 35 in 40, in
colori
rossi e
cilestri e
azurri,
neri; dite
costano più di
tinta
s
. 30 in circha e simile
paonazi, di che vi dicamo al
pregio ci pare ci sia
profitto assa'; e pertanto, se di
tartero o altri
danari di nostro vi trovassi, siamo contenti ne
conpriate
panni e qua,
a nnoi, li mandate prestamente e sopratutto guardate d'avere
roba
vantagiata che
quivi si cogle il
guadangno perché si
vendono di più presti e meglo; e se venite a
mandare accò li posiate mandare presti. Se 'l
passagio viene qui, li mandate a noi;
andando a
Napoli, li mandate a
Giovani di Lipo Tebaldini nostra volontà ne
facci, e noi e nostri di
Roma n'avisate.
Per la
nave s'atendeva qua co'
pani di
Linguadocho, che rupe qui, è stato ed è
grande
manchamento di
pani e soncisi
venduti i
pani di costà,
on
. 2 e
on
. 2
tt
. 5
la
peza; di
Barzalona,
on
. 2 e
on
. 2
tt
. 10 che soliano
valere
tt
. 50 e mancho
l'uno. Hora e' ci si atende di
panni ripeschati de la
nave rupe e de li altri
pani e
pensiamo
baserano di
pregio; nondimancho a'
pregi dite
costano, vi ricordiamo il
mandarne, che altro che utile non se ne può fare, e se ci trovasimo costà
danari ve
ne chiederemo. Ora di quanto seguite o siete per seguire, n'avisate. Rispondete.
Perché ci abiamo a ritrare d'alchuno amicho a
Palermo, per lo primo
pasagio vi
pensiamo mandare di qua uno nostro giovane e potrà esser lo vi faremo rimanere
per un pezo, il perché vorremo, a l'avuta di questa, v'informassi di cose da trare di
là e mettere costì e simile di quelle da mettere là, e noi n'avisassi prestamente e
de'
pregi e spezialmente sopra
zuccheri d'una e di due cotte; datene buono aviso
che
spacco e
pregio costà avesse e se insieme tra voi e noi vorete atendere a
niente, saremo contenti. Volgi.
Sono venute 2
navi di gienovesi, qui, di
Famaghosta: l'una è quella di
Piero da Voltabio,
l'altra
**; àno da
saccha 600 di
cotoni e
pepe e altre
spezie asai;
qui àno
discharicho da 120
sacha di
cotoni e alquanto
pepe e questa sera debono partire
per essere a
Gienova, Qui nonn àno voluto
vendere nè
cotoni nè
spezie che
pensano
venderle bene a
Gienova perché dicono ànno chome i
merchantti gienovesi
erano in
Alesandria, sono suti sostenuti da
Soldano e sì contano che quelo di
Ghuarcho à presa la
forteza di
Famaghosta e là sta co
nave e con
ghalee a va in
corso e à preso 3
navi di mori chariche di
spezie e altre cose, il perché per la
rubagione e per quello sta là non si potrà usare nè in
Soria nè in
Alesandria.
Quando altra nuova aremo, lo saprete.
Ancho contano come la
figla de
re di Cipri sarà di qua, per di qui a
giennaio che
viene, per in sposa a questo
re, ch'è buona nuova. Quando aremo più inanzi lo
saprete.
E più per questa non vi abiamo a dire. Siamo a' vostri piaceri.
Canbi: per
Firenze, 47 in 47 1
/3;
Gienova,
lb
. 8
s
. uno in
s
. 2.
Angnolo e
Giuliano, in
Ghaeta. Cristo vi guardi.
Francescho di Marcho e
Lucha del Sera, in
Valenza Da
Ghaeta,
1401 dì 28 di
dicenbre
Risposto