Christo, amen. Fatta a dì xxvij
otobre 1399
I
ere serra ricevei una vostra letera, la quale vidi volentieri. E
piaceme che sete avixato di
dinari avea
retratte a'
Cianpoline per
.v
.
letere e per
comessione di
Medici avete promesso e
pagherite: me piace
molto
retraritele da
Florenza come essi ve aranno scriptto.
E più avea tratto puro a'
Cianpolini, a dì 26 dil passato, in uno,
Gholiermo di Levanto fl
. 30, li quale ve piaza ancho de
pagare.
Ancho per ij altre letere, como serrite avixate da'
Medice, z'è
tratto, a dì iiij di questo, una di
fl
. 112
s
. 6 a
oro, in
Bandaxarro del Tegnoso e una di
fl
. 74
s
. 13 in
Iacobo de Montauto di Bonifacio, che tutte
pagherete.
E più ancho in questi dì ò tratto in
Bandaxarro del Tegnoso,
fl
. 900
non sapendo che voye ze fosse, li quale so certo ancho che i dette
Medice di
Roma ve scriverano ze dobiate dare ricapito.
Ancho ve avixo che a questi pochi dì me converrà
retrayirvie de una
bona
somma chomo ve serrà scriptto: per tutto provedirite e piazave a
zò che potite
vantagiareme a zò che ve nde poza esser senpre obrigato.
Per le
galee grosse di
Genoa avea mandato, per mano di
messer
Nicoloso Vivalde,
uno
bonzotto con
pezze 80 d'
oro, in mano di
Ioliano Gentile,
lo quale devea consignare per mia parte a'
Cianpoline, sì che credo no
lla arà consignato. Scrivo al detto
messer
Ioliano che ve lo deba dare
a vuye e vuye piaza, se ve serrà dato, avixarmie quello de serrà
refatto e a mio
conto lo porrite.
Autro per questa non dicho. Cristo senpre in vostra guardia.
Iannello Chastagnola, saluta di
Ghayta
Magno de li Aglie e
conpagni, in
Pisa
1399 Da
Ghaeta, a dì 20 di
gennaio
Risposto