Al nome di Dio, a dì xxj d'
aprile
'397
A dì xiiij di questo vi schrivemo una lettera, in che mandamo prima di
f
. c d'
oro inn
Antonio e
Agnolo da Uzano, per
on
. 15
tt
. 20, qui, a
Lonardo e
Andrea Tiglamochi, a
charl
. 47 per
f
. 5 d'
oro; al tenpo
facesi d'aregli e ponsi a nostro
conto per voi e avisasino, e pù altre
chose chome arete veduto.
Dipoi, a dì 14, ricevemo 1 vostra fatta a dì 20 di
mazo, a che
rispondàno a' bisogni.
Vegiamo chome dite no volete si
paghi
danari per lettera altro che di
vostra mano, che chosì ne faremo.
Voi dite none avesti mai
chonto di
pani
chatalaneschi. Noi vi mandamo
conto di tu
to; poi uno
pano
chupo a
Monacho de La Bella e
pani vij
chatalaneschi a
Sichieri di Tomao; e più vi mandamo poi
conto di
pani
venduti per questa
fiera. Av
isate se gli avete auti e se sta bene,
se none ve lo manderemo da chapo.
I
danari de'
pani di
San Filice non sono anchora
rischosi, se none la
metà e posti a vostro
conto cho l'altri
pani. E solecitasi i
risquotere quanto è posibile, ma mai non fu più tristo tenporale che
ogi: farasene chome se nostri propi fosino e chome nulo
danaro ci sarà
di vostro, vi si meterà.
Panina di
Chatalogna nè di nuna parte non c'àno
chondizione veruna,
che none si fa chosa veruna di niuna chosa, sì che non sapiàno di che
chonsiglarvi che ogni dì ci va 'l paese di male 'n pegio. E per più
v'abiano detto, e chosì vi dicamo, vi piaca provedere di farci
asegnare questi vostri
pani a chui diliberate, per le chagioni detovi
per più lettere. Se no lo arete fato, piaciavi di farlo che non ci
posiano atendere.
In questa vi mandiano seconda di
f
. c d'
oro, inn
Antonio e
Agnolo da Uzano,
per
on
. 15
tt
. 20, qui, a
Lonardo e
Andrea Tiglamochi, a
charl
.
47 per
f
. v d'
oro; se no gli avesi auti, fate d'avegli e ponete a
nostro
conto e avisatene.
A dì 17 di questo giostrò qui una
naveta spinaza, la quale n'è
padrone
Mino da Siena, per la quale n'abiàno ricevuti, qui, da lo deto,
balete
ij di
pani che ci mandano i vostri di
Valenza, ne' qua sono 4 di
Vervi
contrafati de la tera e
pani 6 di
Valenza: in tuto
pani x. Abigli auti
e mesi in
maghazino, e dichono se ne faci la volontà vostra e chosì
fareno; e di
nolo ne
pagheremo quelo si
pagherà per gl'altri, che no
'l sapiano, e aviserenvene.
Nè altro c'è per questa a dire. Cristo vi ghuardi.
Michele di Iachopo Lottieri e
conp
., in
Ghaeta
Dipoi, a dì 20 d'
aprile ricevemo una vostra fata a dì 20 di
marzo a
che non 'chade risposta, il perché è
chopia de l'altra.
Franciescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo e
conpa
., in
Firenze
1397 Da
Ghaeta, a dì 7
maggio