Al nome di Dio, a dì vj di
marzo 1399
A' dì passati con lettera de' nostri vi scrivemo abastanza; poi non
abiamo vostra, che n'abiamo meno a dire.
In questa vi mandiamo prima
lettera ch'avere dovete da' nostri, a
usanza,
f
. 67
s
. 6
d
. 4 a
oro, per
on
. 10
tt
. 9
gr
. 13, a
conto de'
vostri di
Pisa: fate al tenpo d'averli e ponete a
conto de' deti.
I
danari de' vostri
panni vecchi e sì de'
valenzini, solecitiamo il
più si può e anchora non abiamo auto
danaro: non se ne lascia a fare
nulla. Auti che n'aremo veruno, ve li
rimetteremo.
Più non diciamo per questa. Per chostà: 46;
Genova,
lb
. 8
s
. 10;
ducati viniziani e
fiorini,
tt
. 4
gr
. 16.
Antonio e
Doffo e
conp
., in
Ghaeta, a sera. Cristo vi ghuardi
Tenuta a dì xj per non avere per chui mandarla, e di nuovo non ci è
altro. Venne a dì 9, una
nave di
Catalogna, di buschaini,
padrone
Batista Riccio da
Genova, charicha di
sale e alchuno
panno grosso.
Siate avisati.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo e
conp
., in
Firenze
1399 Da
Ghaeta, a dì xviiij di
marzo
Risposto