Al nome di Dio, amen. A dì 22 di
gungno 1395.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno, aute l'arete, e
niuna vostra ò poi e ora è pocho a dire.
E gunto qui a salvamento e 2
fardelli di
seta ànno mandato i nostri di
Vingnone e a
Pisa vedrò di mandarlo chome ci sarà
vetturale, al
presente non ce n'è niuno vadi in là. Quando verrò a mandare ghuarderò
di fare per salvo modo e aviseròvene.
Simile ò ricevuto il
zafferano: òlo mostrato e per anchora non se n'è
fatto niente. Fate conto tornerà qui c
ircha
lib
. 170: farenne ben
conto di tutto. E se chon
utile il potreno finire il farò se nno per
lo primo il manderò a
Vinegia e voi di quanto se ne farà aviserò.
Fuxtani e altre chose a l'usato.
Saràcci una a
Francescho: se v'è date se nno mandate dov'è.
Chanbi per
Gienova 4 3
/4 in 5,
Vinegia 5 in 1
/4,
Pixa 3 1
/2 per cento
pegio.
Nè altro vi dicho. Cristo vi guardi per .
1 a
Bardo fate dare a
caxa sua se none è coxtì, in servigio.
Tomaxo di ser Giovani in
Milano, dì 23 la sera.
Francesco di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.