Al nome di Dio, amen. A dì 10 di
gungno 1396.
A dì 30 de l'altro co lettera de'
Manini e dì 5 per da
Pixa co lettera de'
nostri v'ò
scritto quant'è suto di bisongno e vostre non ò poi e ora dirò brieve.
Disivi come le
scharlatte mostrai e anchora non truovo
[] pregio facci se non 1 di
f
. 80 e,
secondo altri, più
vaglono: per solicitare no resterà si finischino. Arete detto se vi pare,
non potendo altro, se volete si mettino a taglio: faràssene meglio e questo fia l'utimo
rimedo non potendo finille intere. Se fossono più finì di
lana non
sono per aventura sarebe via l'una, non di meno il pronto
colore le farè
ven
dere.
Come vi dissi, se si
ritaglasono e io avessi a venire costà
[] cce ne
restasse, si potranno lasciare a'
Serrigoni che sono
ri
taglatori. E
nostri di
Vingnone ànno de' loro a
Barzalona asa' tra le mani che no
vaglono,
sì che siquramente si potrè fare. Non di meno, i' farò quelo potrò per finille,
rispondete voi sopra cciò.
Sopra i
chotoni che manda
Zanobi da
Vinegia v'ò detto asai, da voi
atendo quelo seghu
ire se ne dè.
Stefanuolo da Strada à da
Vingnone che la
roba sottile mandamo insieme
per
Brigha avea auta e sì credo arà fatto
Boninsengna quela mandamo noi. E
niente à scritto più dì è perché pensa sia partito di qui, ma di poi arà
mie lettere e vista la chagone perché soprastò e avisatone. Ora s'altro no
viene e
cotoni gunghino, per tutto questo sarò dispaccato o poco apresso,
diròvi che segurà. E da
Vingnone da' nostri penso arete come ricevuto arano
quel sì mandò.
Ieri mandamo a
Vingnone, noi e questi da
Strada, pure per lo chamino di
Brigha per
Ginevra, 4
balle di
merce e 3 di
fustani. E
Giovani da Pesano
manda di suo propio
balle 5 e va chon esse insino a
Ginevra e di là le
manderà a
Vingnone. E noi di qui i nostri n'abiamo avisato come bisongna e
'n questi dì manderemo le 4
balle sono a
Verceli.
Aremo auto charo ci fosse suto la
roba di
Domenico che vuole mandare a
Vingnone: or non se ne puote più che 'l mandare per detto chamino abian
diliberato per la risposta à questi da
Strada da
Vingnone. Se niente mandasse
Domenico per
Vingnone si manderà quando
[] si potrà, esendo
partito io lascere' la mandasse
Giovani da Pesano sì che lui
diliberi omai il mandare e quelo si dè fare sia presto.
Se le
scharlatte non si
spacciano a vostro modo qui e vi paresse mandarlle
verso
Vingnone, abiamo patto cho
dazieri di
pagare per
transito, come che
farò mia possa finile qui.
I' ò sentito di più faliti costì e ora di nuovo di
Rugieri de' Rici che
cci dispiace, piaccia a Dio da essi non abiate danno.
Né altro per ora vi dicho. Cristo vi ghuardi.
A dì 5 mandai a
Pixa vi fosse mandata per
Francesco propio 1
panziera bella
chosta
f
. 13
s
. 9
inperiali: a l'auta di questa l'arete e detto sopr'essa.
E ins
ino a qui ò mandato a
Pixa a' nostri di
ragone di
Francescho detto
7
balle di
fustani a in questi dì vi manderò le 3 resto a fornire e aviseròvene.
Tomaso di ser Giovani in
Milano.
Di poi anno questi
Boromei risposta del
fante mando
Antonio Manini a dì
30 de l'altro e
pagato ànno a'
Rugieri e
f
. 1.300 e fatto la
scritta in
Pisa de
resto. Parmi questi
Boromei ànno da'
Rugieri una inpenata per quel
si dicha! Rispondete s'avesti la lettera vi si mandò dì 30 di
magio. E
soprastata insino a dì 14 e di nuovo non è a dire.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.