Al nome di Dio, amen. Dì 11 di
marzo 1396.
A questi dì v'abiamo scritto quant'è suto di bisongno, arete aute.
E poi abiamo 2 vostre a dì 4 e dì 6 de dì 17 e 24 de l'altro e
visto quanto dite ripondo.
Sopra le
scharlatte vegiamo quanto dite e come posendo volete per
darvi fine se ne toglia
fustani. Per insino a qui niente se n'è
potuto fare e per solicitare no resta: vedrò se potrò anzi parta
di qui finille. E prendendo
fustani manderò per
Vinega per lo modo
dite pare
ndoci, se nno per
Brigha non mancherà, saprete che se ne farà.
Niente mandiamo per ora a
Genova: abianvi mandato 8
balle di
fustani e ite salve, grazia a Dio. Non ne metterò più a pericolo
s'altro no vegio e quelo ò a mandare pe nostri di
Vingnone manderò
tutto per
Brigha.
Avemo la
balla manda
Francescho Ardinghelli e in questi dì la
manderemo a
Ginevra sia mandata a
Monpiliere come scrivono:
farenne chome delle nostre e in questa sarà 1 loro, date.
Come v'ò detto, vedete se di
contanti avete de' nostri di
Vingnone
e
rimettete a
Vinega perché qui nn'è bisongno per chose fornischo
per loro. E come detto vi s'è da
lb
. 200 ò di vostro tengho per
loro: vedete quelo vi resta e in questa sarà una loro dove dichono
sopracciò, vedetela e rispondete.
E più vi dichono delle
lane
vendute a
Vinegia dovrè 'serre il
tenpo. Ordinate di costà che quelo ne tocha loro ci sia
rimesso o
nne facia quelo li diremo e bisognando li trarrò, rispondete voi.
Saràcci 1 a
Domenico e più d'amici, fate dovere.
De'
chonti di
Francescho di Basciano nonn è da fare conto per
ora e poi non c'è
Ghuiccardo sì che i ricordare goverà pocho al presente.
Né altro per questa vi dicho. Cristo vi ghuardi per
A
Francescho non iscrivo per ora, andrò in questi 8 dì a
Cremona
per fornire
fustani e tornato il farò.
Tommaso di ser Giovani in
Milano.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.