Al nome di Dio, amen. A dì 30 di
novenbre 1399.
A dì 25 fu' qui e prima non v'ò scritto per non eserre di bixongno e sì per questa
dirò brieve.
E
rimesovi que' di
Vingnone arete auti e posti a
conto: no voglio anchora nulla
rimettete che non ò bixongno. Spesi ch'arò que' portai
contanti, vi dirò che sarà
da fare.
Deonvi avere
rimesso poi altri
danari dove n'è 180 d'amicho. Atendiamo o da voi o da
Moro che e chome a cciò posiamo sodisfare, autolo ne prenderò partito.
Direte che seguì di
ser
Agruso di Negro e quando di nuovo apare, che Dio provegha
a' bisongni!
Anchora direte chome
Francesco è per eserre presto chostì. I' fo conto stare qui
alchun dì pasate le
feste e poi sarò da lui ch'è di bixongno.
Qui stanno
San Mattei a
lb
. 13 e
Arli
lb
. 10 in 10 1
/2 cento a
danari o 1
messe
a
scritta.
Fustani di
guado
lb
. 7 1
/2,
candelieri 3 1
/2, d'altri
segni
lb
. 13
s
. 8 in 12
secondo sono.
Chanbi per costì 25 1
/2,
Pixa 32,
Vinegia 34 pegio,
Brugia
s
. 39 1
/2.
Né più a dire per questa. Cristo vi guardi per.
Non è che buono fare scrivere, a qualche amico, a questi
Boromei bisongnandomi niente
di promesso o altro ne servicio che s'a punto venise si dia conpimento a quelo s'è a
fare sia a loro o altri e scrivete speso.
Tomaxo di ser Giovani in
Milano, dì
**
Dì 3
dicenbre e nulla di nuovo. 1 a' nostri, mandate presto e dite quanto mandate.
E mandami 1
punteruolo da
sug
elare.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonano, in
Gienova.