Se questa lettera ti truova a
Prato, intagliandoti che di costà menassi
domane
ronzino di ritorno costì, caro mi sarà esserne qui alla tua venuta
avvisato; perchè ne sarei fedele riconducitore, nè arei a mandare per la mia
bestia di
villa, che non è sanza noia. Ho caro sii con
Giovanni costì a
traportare le faccende tue, e le malinconie sue; che si vede nella patria sua
tra gli orsi; e i più che 'l debbono difendere, gli sono lupi. Non dee avere
però discara la vista del paese de' padri suoi, la quale infine non fia con suo
dannaggio; e rimarrà con più amore del luogo ove è natìo, e accettarallo per
quello che e' vale. Il bene ha di là, meglio che non facea: chè non ci ha vita
che avanzi, di colui che stima giustamente le cose per quel ch'elle vagliono.
Dolgomi che quinci mi fuggiste dagli occhi, sanza me dirizzandovi a
Francesco; a
cui mi raccomando. -
LAPO MAZZEI vostro. VIII di
ogosto.