On
. amico carissimo. Ricevetti ieri una vostra lettera, fatta a dì 21 di
questo, e assai vi ringrazio del vostro onesto parlare, e delle proferte vostre,
le quali non di nuovo ho messe a conto. Nè peritare vi bisogna oramai meco di
cosa alcuna; chè tanto sono informato di vostra
condizione, che certo tengo, da
voi non potere essere mai altro che bene consigliato, e di cose oneste
richiesto: e per rispondere in poche parole, che desidero co' fatti mostrarvi
l'animo mio, più tosto che con penna, dicovi che a
Prato, o dove io mi fossi,
potete sempre fare di me come di figliuolo.
La venuta mia di
Prato, mi piace per ogni rispetto; perchè è più degno uficio,
che io non merito: ma più mi piace ancora per rispetto di voi. Quando m'acadrà
adoperarvi in ciò, io ne piglierò quella sicurtà, di voi e vostre cose, che mi
pare potere fare. Nè più per ora, se non che sono a' piaceri vostri. Che Cristo
vi guardi di male. In
Firenze, a dì 23 di
marzo 1409. -
RINALDO DEGLI ALBIZZI.
On
. amico carissimo
Francesco di Marco da
Prato, ec
..