Al nome di Dio, amen. Dì 8 d'
agosto 1395.
A dì 31 co lettera di
Petruolo Tancio vi scrissi l'utima e
disivi il bisongno, aute l'arete, rispondete. Dì 6 co lettera
di
Iacomo Micheli ebi una vostra de dì 31 de l'altro e visto
quanto dite rispondo.
De la
lana finita sete avisato, arò in questi dì i
danari. La
resta solecito quanto posso,
vendicesene pocha o niente.
Farònne mio debito come prima potrò e aviseròvene.
Conto di
vernice arete poi auto a punto e
aconciolo, i
danari
ò auti. Dite non fa per voi il mandare, sia con Dio: restisi,
qui non val più.
E 'l
zafferano è gunto a
Vinegia,
conterò pure le spese
dietro a esso e aviseròvene a punto. Atendo il
chonducitore
il portò per fare
conto secho e poi ve 'l manderò ed eso de
ritratto, coè
Zanobi, la metà darà a voi e l'altra a' nostri
di
Firenze. Vederàssi a fa
re mè là che qui: quando altro ne
sentirò saprete.
I
f
. 150 mi p
iace, di poi gl'arete
pagati e posti a
conto.
Rimittete in me medesimo e mandate a
pagare
f
. 518
s
. - de'
quali v'ò fatto
debitori e
chreditore che debo: al tenpo li
pagherò e trarrò da voi.
De' detti darò a
Petruolo Serrighone f
. 363
s
. 4
inperiali e
più 1
/2 per cento per 'l
vantagio del
chanbio che per lettera
si
pagano netti. E a noi
pagate i
resto
f
. 155
s
. 20
inperiali e 'l 1
/2 per cento e tutto porò a
conto chome si dè e
aviseròvene.
Di poi questo dì 9 n'ò una vostra de dì 6 e di nuovo è pocho
a dire.
S'e
Manini di
Londra o di
Brugia traranno
danari
pagherò
chome dite e s'altro chomiettesono penserò a ben servire
mentre ci sono. Lettera di loro mano non chonoscho: ateròmi a
quelo mi sarà apresentata per loro parte.
Tenuta insino dì 17 per non torvare da mandare. E poi andai
insino a
Chomo e da voi ebi questo dì una vostra de dì 13,
pocha risposta achade.
A dì 14 vi trassi in
Franzino Basso f
. 350 per
f
. 362
s
. 26
inperiali auti qui da
Orlandino Basso, areteli promessi: al
tenpo li
pagate e ponete a
conto.
I' ò de' vostri circha
f
. 60: traròvi i
resto chome verà a
punto e aviseròvene. E quelo
resto avere per voi sono in buon
luogho e doviali avere in questi dì e
rimetterò.
Per altre v'ò detto doviate dire se vi pare, o a
Guido di Domenico
o a que' di
Rugieri, scrivino a'
Boromei qui che
quando ataglasse fare cho loro
chanbi o altro se possono fare
mecho siquramente
o no. E rispondono di falo e non è mai chonparita e, quanto
ch'i' facci per chostà, se non c'è chi dia per bisongno di
rimettere in costà altro che loro, ed è un ve
rso che mena
il
banco e, quando facciamo insieme, vuole promessa e
chonviemi andare preganno. S'è onore o nno questo non so, ma
'vendo scritto un verso bastava, tuttavia non so se
antendessi risposta da
Francesco o da
Boninsengna. Quanto per
me penso fare il mè so quelo pe magori mi è chomeso.
Ora è venuto chaso ch'i' v'ò tratti questi e da'
Boromei, che
altro datore non ci è, no ne potevo avere più di 3 1
/4 e per
aventura venne questo
Orlandino Basso da
Pavia e presili da
lui per lo mè si potè. Ora questo volle anche promessa perché
non mi chonosceva e
Francesco da Pescina no la vole fare che,
se viviano guari, ne li potremo rendere
chanbio.
Di che ne richiesi
mesere
Piero Tancio e larghamente fe' il
servigio e però se vi pare ringraziatene chostì il suo e, se
vi pare da fare scrivere altro, potete e simile a'
Boromei no
resti.
Di questi altri nonn c'è chi non mi desse quelo domandassi
per amore di voi altri miei magori e sanza promessa, ma
questi voglono fare più che gl'altri.
E
Ramaglanti ànno ànno
[sic] rimesso a
Manno per
Nicholò del maestro Piero
danari ed è 'l tenpo dì 2 di
settenbre: al
tenpo se no gl'arano a operare per lui ve li
rimetterò.
La
vernice vi riuscì male
vendita mi sa male: i' vi dissi
pregio e chosì si
vende ma che gova, per via di mettere capo,
ch'è grassa e no 'l chrederebe ongnuno.
Dite atendete
lane di
Catelongna
bianche e
nere e vi dicha
chome qui fanno. Ragonate qui se ne
vende pocha al presente:
lb
. 15 in
s
. 10 cento a
danari o u
mese tenpo. E avendo
vendati i moncaschi bene i
panni a
Vinegia, chome non ànno,
arebono auto miglore
spaccio non c'àno, pire i
pregi se ne
vende a le volte e pocha.
Alchuno ce ne mette, per fare magore
ghuadangno le dà a
termine 6 in 8
mesi e
pagano in un
anno e tolghone
lb
. 17
cento: troppo lungo termine a noi.
Di queste d'
Arli s'à assai e poche ci se ne
vende che vengono
dire quanto in
saccho e quando 2 a
lb
. 13
s
. 5 in 10 cento
che se ne fa a
pena
chapitale a quelo sono
chostate quest'
ano
in
Arli e tanto le ragonate. Diròvi di chontinovo chome
faranno e se aranno
mutazione.
Chome detto v'ò, se
Boninsengna vi
rimette
danari, qui
rimettete di presente e in buone persone.
A'
Serrigoni ò
pagato i tratti sì che
achoncateli se fatto
non fosse.
Da
Vinegia da
Zanobi non ò abi fatto altro del
zafferano: se
niente ne sentirò saprete.
Per questo
anno non so chome si faranno
spezie a
Vinegia,
penso faranno sechondo le
ghalee ve veranno fornite. Di
questo
anno passato se n'è messo di là a
Vingnone e fattone
benissimo e parmi
Zanobi vi sstia avisato per questo
anno di
mettere e di là, da' nostri e da me, vuole spesso
pregio.
Penso se non saranno molte charo e che mettere vi se ne possa
il farà:
Boninsengna non vi vuole atendere per lui che dice
non è suo mestieri. Se vi vedete
grass
ia, vi potete
intendere insieme con
Zanobi e chon que' di
Firenze avendo
righuardo a'
pregi e, faccendo, si vuole esere de' primi a
mettere.
Questo dì ò
venduto un
sacco di vostra
lana
nera: li altri
due vedrò dare via e faròvene
conto e
danari di questo arò di
questa
settimana.
Né altro vi dicho. Per costà 3 1
/4,
Vinega 5 per cento pegio,
Bruga
s
. 31
d
. 4. Cristo vi ghuardi per
Tomaso di ser Giovani in
Milano, dì 18.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.