Al nome di Dio, amen. Dì 15
dicenbre 1395.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e poi dì 9
n'ebi una vostra de dì 11 de l'altro e pocha risposta è.
La
scritta ebi più dì è da
Maiolicha e quanto e v'è pocha
grasscia e, s'altro non dicessono di nuovo, niente ne farò.
De le 3
balle di
merce ite a loro
viagio non è altro a dire,
Idio salve le chonducha.
E
f
. 149 tratti a
Pisa son
paghati e a cciò non è a dire.
Altre
partite non ò chon voi e le spese fatte a'
montoni e
verdetto v'ò conto in altre e posti gli ò a
chonto di
Francescho propio. Chosì fate voi, se fatto non fosse, come
per le lettere d'alora vi si disse, e il
chanbio li date come
vi si disse di qui costà, e da qui inanzi terò
conto disteso
co voi s'a fare s'arà niente.
Di qui a
Viglana abiamo mandato a questi dì
roba quela avamo
in punto e gà la magore parte è gunta salva, grazia Dio.
Ma ssi teme questo
Fazino Chane no vengna in
Chanavese e sua
brigata che venendo si potrà mal mandare: saprete di
continovo chome andrà.
Sarà poi suto
Stoldo a
Pisa e detto se niente è da fare.
Né altro vi dicho per questa.
Chanbi per
Vinegia 4 1
/4,
Gienova 3 1
/2 in 4,
Pisa 2 3
/4 pegio,
Parigi 1 1
/2 in 3
/4 meglo,
Brugia
s
. 31
d
. 4.
Cristo vi ghuardi per
Tommaso di ser Giovanni in
Milano, dì
**.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.