Al nome di Dio, amen. Dì 3 di
settenbre 1396.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e vostre lettere non ò poi e
ora non è a dire guari.
Come detto v'ò, le 3 vostre
balle ò mandate a
Vingnone più d
ì è che ora vi
dovranno eserre e sì piaccia a Dio.
Conto di
balle 10 n'ò fatto a
Boninsengna partitamente:
montorono in tutto spacciate di qui
lb
. 749
s
. 9
d
. 5 e tanto n'ò posto a
conto
de' nostri di
Vingnone, che Dio ne presti
guadangno e salvamento!
Detto v'ò chome
Ganino è qui con
Francescho di Basciano per dare ordine a
fornire la
bottega e ben menan la coda. Ma per insino a qui, ch'è 1
mese ci è,
non àn fornite 6
balle e queste credo in questi dì manderano a
Vingnone per lo
chamino di
Briga con altra
roba.
Come da
Boninsengna dovete avere,
Francescho dè mettere
f
. 4.000, e
conpangnio
non abi 1
soldo se non debito se già
Ganino non avisa qualche 150
fiorini e non
so vedere come si possa adenpiere la
somma se non e fa col
chanbio o a l'
interessi.
E fare di questi
danari
merchanzia no v'è
guadangnio e se 'l fa dura pocho e,
quanto d'altro no vegio, questa fanno nonn è chosa da durare e non ànno né chapo
né via tralo che vengna a dire.
E quanto
Ganino si sta chosì malinchonoso non so la chagone, per aventura vede e
modi de l'amicho e s'altro non potrà se n'andrà chon parte di questa
roba. E poi
Francescho manderà dietro i resto: son pure lunghi e poi, con quanto erano
avisati da
Boninsengna, servivano male. Non so come ora faranno ma non credo ne
sieno migliorati. Ora Idio dia loro bene a fare e noi non dimentichi.
De'
conti che s'ànno a fare qui con
Francescho gli ò ricordati a questi dì e
dicemi vuole si faccino. Convienci atendere spacci
Ganino e poi vedren che
voranno dire. I' per me son presto e in punto ò i nostri: diròvi se niente se ne
farè e dovete credere che per solicitare non resta.
Credo omai
Manno sarà tornato a
Pisa: là a' nostri scrivo il bisongno, che Dio a
tutto provegha il meglio
Le vostre 7
balle di
fustani mi pare si doveano
carichare per
Maiolicha e simile
3 de' vostri di
Vingnone, che Dio tutto conducha a salvamento.
A questi dì sono ito a
Chomo e
conprati
chamosce pe nostri di
Vingnone e ben gli
ò forniti di bella
roba.
E per voi n'ò tolte 2 che, come prima si potrà, ve le manderò per da
Pisa o per
Bolongna dove prima manderò
roba. E faretene o volete
guanti o volete un
ghuardaquore ch'è pir buono d'
iverno, sono belle e piaceranovi.
Non sono venuto in costà chome credevo presto ma se potrò al
novenbre sarà o al
dicenbre, e ora non è rimaso se non venia a sconcio troppo a la
conpangnia, ora
Idio mi presti grazia vi possa venire e tosto. Non so se que' di
chasa
bisongnano niente: i' vili racomando e simile
Bardo.
Farò sanz'altro dire per questa. Penso a fare quelo m'è comesso e che co la
grazia di Dio se n'arà onore.
Cristo vi guardi per
Tommaso vostro vi si racomanda.
Francescho di Marcho,
in
Firenze. Propio.