Vidi vostra lettera volentieri; tanto era ch'io non n'avea più aute
delle vostre. E piacemi ciò c'hanno fatto i vostri da
Barzalona; non per
altrui amore l'ho caro, se non per lo vostro. Ma ben mi sconcia il
prezzo;
che siate certo dispiacerà anche altrui, per modo ch'io non ne sono
contento di questa parte. Or pure venga il fatto, o grande o piccolo;
saronne contento, o vile o cara che sia.
Oggi andai a vedere tutta la
casa nuova, e veggio arete un poco
di noia a tramutare. Monna
Ave mi fe parecchie prediche, per cagione
delle isterminate
iscale, che pur pensando ella ne viene meno; e soli a
soli stemmo buona pezza. Io non so quando io mi fosse tanto
isfaccendato. Andai a vedere il
botticello del
trebbiano mandai; e
dolgomi che, per una traversa fortuna ch'io ebbi parecchie dì, non potei
attendere a farne buono servigio a voi e a me, e sì perchè me ne venne
meno ch'io non chiesi, e anche perchè non ne fui servito com'io credetti;
come che i
bianchi di
Valdinievole non sono buoni questo
anno come
sogliono, secondo che per più
saggi ho veduto.
El ripieno avete fatto fare della vostra mi piace: la mia ha anche meno
circa uno
barile. Vorrei mandaste a dire a monna
Ave mi desse quello
fondigliuolo torbido della
botte grande, più tosto che potete: sarà oltra
mezzo
barile; e insino in uno
barile torrò di quello ch'avete ripiena la
vostra: ma è troppo buono diventato. Io ho auto dal
fondaco
fiorini tre
di punto, e per voi ho speso
lire XIIII di
piccioli; che
costò lassù la
soma
lire 5: sì che verremo ad avere
isconto, e faretemene piacere.
Torre'lo bene da me stesso, ma non voglio per amor di monna
Ave.
Il detto fondigliuolo ho assaggiato, et è diventato sì rozzo e salvatico,
che non ne berreste più e io l'ho caro. L'altro che
tramutaste è sì buono,
c'ha fatti miracoli. Più non dico, poi che siete in tanti viluppi di scrivere e
di fare. Iddio vi consigli e aiuti a riposare. Ma abbiate pazienza al mio
scrivere. Voi vi siete cagione di gran parte delle vostre noie: quando che
sia, vi porrà Iddio fine.
Guido è stato due dì in
villa. Salutate monna
Margherita. Credo ch'a lei piaceranno i pensieri di
Guido, quando
ve gli arò detti, e a voi.
Ser
Lapo vostro. XII d'
aprile.