Al Nome di Dio, a dì 22 d'
ottobre 1397.
Avemo 2 vostre, de dì 29 del passato, ed è l'una
chopia de l'altra e avemo
l'ultima ieri, per le mani di
Giunta di Ferrara. Rispondiamo apresso. Richordate
vi mandiamo il
chonto delle vostre
lane e di vostri e di
Pixa, cioè
delle 6
bal
le di
Maiolicha vostre e
bal
le 4 di
San Matteo de
li vostri di
Pixa. E di per sè l'uno de l'altro di spexa e tutto, perchè l'uno
apartiene a voi e l'altra a loro.
E gli è pocho noi ne
vendemo una
balla ci restava a
spaciare de le 4 di
San Matteo,
sì che, ora ch'è
venduta tutta, ve se ne dirà conto ordinatamente e di
per sè l'uno de l'altra, come dite.
E sono ora chominciati i termini d'alchune
balle vandamo a tôrre
panni; ma voi
vedete le
condizioni chome sono chattive. Non di meno noi, solecitaremo e
faremo come fossono nostre di questo v'intendete come tropo dichono questi,
l'ebono sono state chattiva
roba.
E vegiamo vostra intenzione sarebe d'avere più tosto
denari che
panni,
posendo; e non posendo, volete i
panni si mandino a
Ferrara a
Giunta e
compagni di che ogi faciamo e vedremo quello si potrà fare o di
denari o di
panni. E avisaveremo , ma sarà malagievole ora avere i
denari di
panni, a dire
la verità, chè pocho ci si fa d'ogni cosa.
Né più per questo: siamo vostri, Idio con voi.
Antonio di Maffei e
compagni, in
Verona.