Karissime domine. Per la gratia de Dio sono in
Camogi, longi da
Genova,
con tuta la mia
famiha, 15
miiha, sani, e cossì di voi e de la vostra dexidero de
hodire. Questa mortalità va monto mancando. Ène andato la
septimana terza
de lo
meise de
septenbre 135; le autre innanti ne sono iti 180 e 200; questa
ultima
septimana passata, 60 in 70. Speramo in Dio ne farà meiho che no
semo degni.
Io credo andare ne l'
officio mio, partirme da
Genova a die 25 d'
otobre,
perzò che intro in
officio a die primo de
novenbre prossimo venturo. È
vero che se e' sentisse no vi fose sano, no v'andrei per niuna caxone.
L'
officio è monto honorevile, e dae
a fa' raxone de lo criminale e de lo civile. Quando seroe deliberato in
tuto de andare, ve lo scripveroe. È bene che io vada. Laseroe de la mia
famiiha
a
Genova, videlicet li maschi, per monte facende vi sono a fare. L'
officio dove
andare debo ha nome
Arbinghina. È grosso luogo e buono e sano, e lonzi da
Genova
miiha 75. Se scadesse per niuno acesso, che voi deliberassi de venire
in quele parte per più vostra sanitae, offeromi aparechiato a recavervi sicome
debo et sono a voi tenuto.
Per le
condicioni ocorse non òe ancora satisfato
Andrea
genero mio, e pertanto
me ne scuso. Anderone tosto a
Genova, et penserò de lui contentare. No so
come se stia con
Tendy de Justo mio
fratelo: s'è per lui, no resterae. E
pertanto vi prego che ve piaxia fare asapere a lo dicto
Andrea come semo tuti
sani e salvi, e penseroe tosto de lui satisfare. Puote perdere uno pogo di tempo
et no li
dinary, sichè per questo no tratasse de peiho la
figiola mia, che e' ne
serea monto male contento. Non ò ancora recevuto niente de
Romania de le
cosse de lo mio
figiolo. Spero tosto et per lo primo
navilio che venga de
Romania reavere ogni cossa. No scripvo ad
Andrea per questo aportatore de la
presente letera, perchè è so ver, venuto qui a
Camogi, sì non òe auto axio de
scripvere; e pertanto a voi scripvo con segurtade, che a lui faceate asentire de
nostra sanitade, e sentirea volentieri come stae con
Tendy e
Tendy con lui e
con li autri. Io credo essere a
Genova senza fato da qui a die 12, per che, se
scripvete o
Andrea vole scripvere, puote scripvere et voi potete scripvere.
Facta in
Camogi per
PIERO de' BENINTENDI, amico et servitore vostro.
MCCCCVI, a die V d'
otobre.