Cristo, amen. Fatta a dì xiiij
novebro 1399
A' dì passate, ve àio scriptto abastanza e ancho per questa ve scrivo.
Di
fl
. 24 che ve trasse da
Firenza dì vij
maio in uno
Petruzo,
camossaro di
Bonifacio, lo quale dice no lle avè ancho ricevuto, sì
che de l'ò mandato una terza: fate se
paghino una fiata!
Scrip
ssive per altre de quello mio
resto che me piacesse
remetervello a
Genoa perché vorria non ze lle avissono rimisse. E per
chesta ve dicho se
rimisse no lle avite, non lle
rimetiate perché
spero da qui ve llo
retrayre.
A
Roma ò comiso a'
Medici ve debiano
remettere
fl
. 1200 e che me
provedano presto perché ve lle debo
retrayre a dì xv vista. E so in
questi meye bonifacine, li quale per altre ve pregaye che per amore
mio ve piaza trattarele bene perché, per mia fè, so bona gente e danno
senpre utile a chi à loro praticheza; sì che ve pregho ve piaza ve
siano racomandate e se prima ve fiano
rimisse i
dinari, prima ve piaza
pagharele per chome di', farite grande servigio.
Scripssive, quando a destro ve verrà, me potissino
remetere e mandare
le meyie
partite
salde ve pregho lo fazate per canbiarela de acordo.
Ancho ve scripsse me mandasseno x
quaterni di
foglie righale che siano
boni; se mandate no lle avite, mandatele per
Loyse Fratasso altrimenti
per
Cicho Cacaceci di
Gayta e preghone fatele bene invogliare.
La
seta me mandasti riavì per
Biello Barone c'a noi
contono
fl
. 1:
A
Guido di la Scalea di
Bonifacio, ve
retrao,
fl
. 660;
in
messer
Bandaxarro del Tegnoso, per
fl
. 300;
in
Guiliermo Saramenciascho di
Bonifacio,
fl
. 114;
in
Abraam di la Brazara di
Bonifacio,
fl
. 44;
1118.
Benché lo ditto
Abraam non verrà sì presto, ponite li ditte
fl
. 44 a
suo
conto.
Autro per questa non dicho. Cristo senpre a vostra guardia.
Iannello Chastagnola, saluta di
Gayta
Giovagni di Lorenzo Cianpolini e
conpagne, in
Pisa
1399 Da
Ghaieta, a dì 9 di
dicenbre